Il dolore di chi ha perso i propri cari, la disperazione di chi non ha più una casa, il disorientamento e la rassegnazione di chi ha perso proprio tutto, gli affetti, il lavoro e un tetto sopra la testa. Questo, purtroppo, durerà ancora a lungo. Per il resto, invece, non c’è tempo da perdere, per ricostruire bisogna fare in fretta ed occorrono fondi e competenze. L’Università degli studi N. Cusano si è adoperata in questo senso, inviando fondi per 50mila euro e competenze sotto forma di Ingegneri specializzati in tecnica delle costruzioni, in consolidamento e in costruzioni in zone sismiche.

Gli esperti delle Università del Lazio sono tutti al lavoro per dare il proprio contributo ai paesi del Centro Italia colpiti dal terremoto del 24 agosto. Tra questi anche tre docenti dell’Università Niccolò Cusano: l’Ing. Barbara Ferraguti (docente di elementi e tecnica delle costruzioni all’UniCusano), l’Ing. Maria Zucconi (che si occupa di costruzioni in zona sismica per il corso magistrale di Ingegneria civile) e l’Ing. Stefania Imperatore (docente di consolidamento e costruzioni in muratura).

L’Ing. Ferraguti è intervenuta ai microfoni della trasmissione “Open Day”, condotta da Misa Urbano e Alessio Moriggi su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

“Facciamo parte di ReLUIS, un consorzio di reti universitarie che presta la sua opera per il dipartimento della protezione civile in caso di emergenza – ha spiegato l’Ing. Ferraguti. Vengono così preparate le persone prima dell’emergenza per andare sul campo. Creiamo poi delle squadre che si coordinano con la Protezione civile per andare a fare dei sopralluoghi tecnici negli edifici. Noi universitari stiamo lavorando soprattutto sugli edifici scolastici in vista dell’apertura del 15 settembre. La Protezione civile, oltre a lavorare con i vigili del fuoco nelle zone rosse, ha anche il compito di andare a verificare gli edifici nelle zone limitrofe per valutare tutte quelle strutture che hanno subìto danni lievi allo scopo di aprire le porte agli studenti in tempo per l’inizio dell’anno scolastico. Noi stiamo lavorando in una scuola di Teramo che ospita circa 700 studenti. Siamo piuttosto contenti per quanto riguarda gli elementi strutturali che hanno risposto abbastanza bene, nonostante sia il terzo terremoto che subiscono. La macchina sta lavorando bene, c’è ottimismo per quanto riguarda la riapertura delle scuole nei tempi previsti”.