Non c’è pace per i 2500 sfollati che in queste drammatiche ore ricevono le cure della protezione civile. Il disastroso terremoto che ha colpito Amatrice il 24 Agosto potrebbe creare ulteriori problemi ai sopravvissuti al sisma almeno dal punto di vista infettivo. Ne ha parlato il Prof. Massimo Andreoni, primario Malattie infettive presso l’ospedale Ptv di Roma Tor Vergata, durante la diretta del programma “Genetica Oggi” in onda su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

“Certamente- ha affermato il Prof.Andreoni- le condizioni fortemente disagiate creano dei rischi di infezioni soprattutto per quello che è il ciclo idroalimentare, dunque il controllo per quello che sono gli alimenti e le acque che vengono somministrate. Penso alle epidemie che si sono verificate in seguito a terremoti in altre parti del mondo, anche recentemente. In questo caso io direi che comunque la situazione, così come ci è stata fatta vedere dai media, mi sembra sia molto sotto controllo. Non penso che ci saranno epidemie”.

E proprio in queste ore si discute dove alloggiare gli sfollati che hanno fatto sapere che vorrebbero alloggiare in “casette di legno” simili a Chalet in miniatura. Una scelta dettata dal fatto che strutture in muratura rischierebbero di diventare definitive e che l’uso dei container risulterebbe troppo poco rispettoso degli occupanti, già duramente provati psicologicamente dal terremoto. L’uso dei container allontanerebbe poi gli sfollati dalle loro case di origine, cosa che non vorrebbero si verificasse. Secondo le prime informazioni il tempo di attesa per questo tipo di case oscillerebbe intorno ai 3 mesi di attesa. Nel frattempo molti sfollati troveranno ospitalità in alberghi sulla costa di Lazio e Marche.

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