Ho preparato un po ’ di cose per te, Fedele Lettore; ce le hai davanti agli occhi sotto il bagliore lunare. Però, prima di curiosare tra i piccoli tesori fatti a mano che offro in vendita, parliamone un attimo, d’accordo? Non ci vorrà molto. Forza, siediti accanto a me. Avvicinati. Tanto non mordo. Però… ci conosciamo da secoli e forse sai che non è proprio vero.
O mi sbaglio?
Stephen King lo scrive subito nell’introduzione, sotto il bagliore lunare espone la sua “mercanzia” quando tutti i venditori sono ormai tornati a casa, quando solo la luce della luna rimane ad illuminare la strada. Lui è li, il tappeto disteso a terra e i suoi prodotti artigianali pronti per essere presi, facendo attenzione a non essere morsi però. E’ così che si apre il suo personale Bazar, quello dei brutti sogni che però diventano meravigliosi quando a narrarli è “il Re”.
La Mercanzia
20 racconti che spaziano dal genere horror a quelli che guardano alla psicologia umana, fino a giungere al genere fantascientifico proiettato verso un futuro distopico. La lettura si fa veloce ed immersiva ed ogni pagina spinge il fedele lettore a proseguire il suo viaggio nell’abisso, lo spinge a volerne ancora di quei “manufatti” oscuri. Ogni singolo racconto è introdotto da una nota dell’autore che spiega come è nata l’idea della storia che si sta per leggere, con aneddoti e curiosità sulla vita dello stesso.
Il volume
Il libro edito da Sperling&Kupfer è un cartonato, che presenta la stessa copertina dell’edizione americana, con una sovraccoperta che ha diviso molto i lettori. La sovraccoperta restituisce una piacevole esperienza tattile facendo percepire il libro come se fosse “gommato”. Questo tipo di carta utilizzata tende però, vista la prevalenza di colore nero, a macchiarsi leggermente con i polpastrelli tendendo ad opacizzarsi. Un fattore trascurabile però rispetto al vero problema del libro: la grammatura della carta impiegata per stampare le singole pagine. A differenza di On Writing edito da Frassinelli, Il Bazar dei brutti sogni ha una carta fin troppo leggera che da un senso di scarsa durata nel tempo. Una scelta che poteva forse essere diversa. Ottime invece le traduzioni dei racconti, ad opera di Giovanni Arduino, Chiara Brovelli, Alfredo Colitto e Christian Pastore, che restituiscono la magia di King senza assolutamente far rimpiangere la lingua inglese. Una garanzia resa possibile dalla curatrice del volume stesso, la straordinaria Loredana Lipperini, che come in altri libri da lei curati su Stephen King confeziona un prodotto fantastico. La raccomandazione però è a fare molta attenzione perché con King “la lama è sempre in agguato”.