Non sempre tutto è come appare. Spesso al di là delle apparenze si nasconde un mondo sconosciuto, che può essere scoperto solo se si prova ad osservarlo con occhi diversi, da punti di vista e prospettive mai prese prima in considerazione.”

Antonio Sobrio è un educatore appassionato di scrittura fin dall’adolescenza. Dopo aver sperimentato il genere autobiografico, si cimenta nel thriller ispirandosi alla storia e alle ambientazioni della sua terra d’origine, Procida. Al di là dell’apparenza è l’ultimo romanzo pubblicato da Antonio Sobrio, edito youcanprint ed ha lo scopo di rendere partecipi i lettori della quotidianità e delle condizioni delle persone affette da disturbi psichici e motori, invitandoli ad intervenire per migliorare la vita di coloro che non possono farlo autonomamente.

Enrico, da tempo in cerca di lavoro, accetta di trasferirsi a Monterotondo, in provincia di Roma, come educatore in un istituto per disabili motori e psichici. Il suo compito nell’istituto Pigmalione è affiancare un ragazzo autistico, Paolo, che fin da subito si rivela essere aggressivo e difficilmente controllabile. Durante una comune mattina di lavoro, il brutale omicidio di uno dei responsabili educativi tinge di rosso le pareti dell’Istituto Pigmalione. Mentre tutti i sospetti sembrano ricadere sull’irruente Paolo, Enrico, da educatore, assume le vesti di detective per scoprire la verità che va al di là dell’apparenza perché spesso dietro la realtà si nasconde qualcosa che solo con gli occhi non possiamo vedere.

Antonio Sobrio trae il suo romanzo, Al di là dell’apparenza, da un’esperienza personale e reale, oltre che da altre vissute quotidianamente con persone affette da problemi psichici e motori. Vuole trasmettere ai lettori il messaggio che si potrebbe intervenire maggiormente per migliorare le condizioni di coloro che sono intrappolati in un corpo invalidante: andare oltre l’apparenza e i pregiudizi, cercando di integrare queste persone, che spesso passano le giornate chiusi tra quattro mura, nella nostra società; migliorare l’organizzazione al livello istituzionale, in una società dove non c’è equità e le risorse sono mal distribuite.

Camilla Miglio