Il quinto appuntamento del nostro viaggio all’interno del servizio di tutoraggio UniCusano ci porta ad indagare le dinamiche di una facoltà che rappresenta, dati alla mano e nelle sue molteplici derivazioni, uno degli ultimi percorsi accademici a garantire un futuro professionale ragionevolmente solido: la facoltà di Ingegneria. Per capire come si articola il servizio di supporto didattico per gli studenti che si avvicinano ad Ingegneria, abbiamo chiesto lumi ad un tutor disciplinare e ad un docente: la dott.ssa Simona Bultrini e il prof. Fabio Felici.

Dott.ssa Bultrini, lei si occupa di supportare i giovani studenti di Ingegneria nel momento in cui si trovano ad affrontare materie particolarmente ostiche come chimica e fisica. Prima di passare agli aspetti più strettamente didattici del suo lavoro le chiederei di elencare tutta l’offerta formativa che l’UniCusano propone e che afferisce proprio all’area ingegneristica.

“Per quel che riguarda i percorsi di laurea triennale abbiamo ingegneria civile ed ingegneria industriale, con quest’ultima che conduce ad una serie di diramazioni da intraprendere eventualmente nel biennio di specializzazione e sto parlando di meccanica, elettronica, biomedica, agroalimentare e gestionale”.

Prof. Felici, lei è titolare della cattedra di Analisi I, uno dei primi grandi scogli di questo percorso ad ostacoli. Quanto conta partire con il piede giusto quando si ha a che fare con una materia, la sua, piena di insidie e difficoltà?

“Partire bene è fondamentale e qui alla Cusano ne abbiamo consapevolezza assoluta, tant’è che è stato strutturato uno step precedente ad Analisi I, Istituzioni di Matematica, attraverso il quale ci preoccupiamo di valutare le conoscenze matematiche di ognuno dei nuovi iscritti per portarli ad un livello così eterogeneo da consentire loro di sostenere Analisi senza il peso di un gap da rintracciare nel passato. Questo è il primo passaggio didattico che abbiamo istituzionalizzato per seguire da vicino il percorso di formazione dei nostri studenti”.

Prof. Felici, i docenti di Ingegneria dell’UniCusano hanno una doppia anima, quella propria del discente e quella del tutor. È corretto?

“Diciamo di sì, ci siamo resi conto che, soprattutto per le materie del primo anno, si riteneva necessario assistere gli studenti con attenzione maggiore ed interventi mirati. Parlando della matematica, materia di cui mi occupo, credo che i benefici di questa politica siano immediati e i risultati confortanti”.

Dott.ssa Bultrini, questo tipo di impostazione porta voi tutor disciplinari a lavorare a stretto contatto con i docenti. Come si crea un lavoro sinergico tra tutor e docente?

“Il lavoro in sinergia tra noi e i professori non fa altro che accrescere il benessere accademico dei nostri studenti. Coordinamento e collaborazione sono due concetti imprescindibili per poter strutturare interventi di approfondimento o chiarimento di alcune materie. Attraverso l’interdisciplinarietà di alcuni percorsi di supporto didattico otteniamo risultati incredibili, come l’esercitazione fatta insieme al prof. Felici, in cui abbiamo messo in connessione gli elementi matematici di base che lui stesso insegna, per applicarli alla fisica, una delle mie materie. Insegnare ai ragazzi che non si studia mai per compartimenti stagni è il primo passo per snellire un percorso ostico come è effettivamente quello di Ingegneria”.

Dott.ssa Bultrini, ha avuto modo di identificare un profilo di studente che decide di iscriversi ad uno dei nostri percorsi di Ingegneria? Che caratteristiche hanno?

“Potrei dire che il cambiamento è ancora in atto e se agli inizi ci trovavamo a doverci confrontare con studenti lavoratori o con adulti che avevano lasciato un percorso a metà, oggi dobbiamo rilevare la presenza di molti studenti neo diplomati. Questo ha cambiato molto anche il nostro modo di lavorare, ma in fin dei conti ogni studente è diverso dall’altro, ognuno ha le sue necessità, non si può operare tenendo conto di un protocollo standard”.

Prof. Felici, molti dei suoi studenti frequentano la facoltà di Ingegneria in via telematica. Riscontra lo stesso impegno, coinvolgimento e passione di chi incontra quotidianamente in aula?

“Sto riscontrando con grande soddisfazione la partecipazione attiva e operosa degli studenti nelle classi virtuali. C’è anche un grande utilizzo dei forum, dove l’aiuto reciproco tra studenti sta diventando una prassi virtuosa ed irrinunciabile. In sostanza gli strumenti che mettiamo loro a disposizione sono usati e l’utilizzo che se ne fa azzera quasi totalmente la differenza tra chi segue in presenza e chi avvalendosi di un supporto tecnologico”.