Una delle principali cause di abbandono universitario risiede in quello stato di disorientamento che il più delle volte provano le matricole durante il loro primo anno di università. Approdare nel sistema universitario dopo un percorso di scuola secondaria superiore pone lo studente di fronte ad una serie di difficoltà tra le quali deve destreggiarsi senza un punto di riferimento chiaro ed accessibile. Iniziare un percorso dall’esame meno idoneo alle capacità acquisite negli anni precedenti, scoraggiarsi dinnanzi al sovraffollamento delle aule e all’impossibilità di seguire e prendere appunti, concentrare il massimo numero di esami per capitalizzare al meglio le tre sessioni disponibili durante l’anno: sono queste le situazioni che si presentano più frequentemente ad una matricola e un giovane studente con poca esperienza rischia di restarne vittima.

Alla luce dei dati analizzati e dell’esperienza maturata negli anni, l’Università degli studi N. Cusano ha deciso di strutturare un servizio di tutoraggio capillare, personalizzato ed accessibile senza alcun tipo di limitazione. Un servizio che, per come è articolato, rappresenta un unicum nel panorama accademico nazionale. Per illustrare al meglio tutte le potenzialità del servizio di tutoraggio UniCusano, Radio Cusano Campus ha intervistato la dott.ssa Valentina Ardito, tutor disciplinare della facoltà di Scienze Politiche.

Dott.ssa Ardito, tutto il servizio di cui stiamo per parlare ruota attorno alla figura del tutor. L’UniCusano opera una distinzione precisa tra tutor didattico e tutor disciplinare, può dirci in che cosa si differenziano?

“L’Unicusano fornisce il servizio di Orientamento e Tutoraggio in itinere ai propri studenti per tutta la durata del loro corso di studi. Il servizio in questione afferisce proprio alle competenze dei  tutor didattici, professionisti che curano il rapporto con gli studenti e le relazioni tra studenti e docenti. Si tratta di figure abili nel creare contatti più ravvicinati con l’ambiente universitario e nell’individuare le esigenze del discente per agevolare il processo di apprendimento”.

“La prima funzione cui assolvono i tutor didattici è di mettersi immediatamente in contatto con lo studente che si è appena iscritto per favorire il primo approccio che è quello rappresentato dall’Orientamento Base (IOB) che si tiene di persona o in videoconferenza. Durante questo incontro, il Tutor Didattico chiarisce in dettaglio come funziona l’università ed istruisce lo studente sui primi passi da muovere al suo interno. Ogni studente potrà, inoltre, interagire con un tutor disciplinare, specializzato nella cattedra a cui e’ stato assegnato. Si tratta di una ulteriore figura di riferimento che affianca il docente accorciando le distanze con gli studenti al fine di semplificare e facilitare il confronto. Gli studenti possono mettersi in contatto con il tutor della materia che stanno studiando, o che hanno intenzione di preparare, tramite la piattaforma didattica. Sarà’ sufficiente accedere all’area personale e scrivere un messaggio per essere ricontattato e informato sulle modalità’ di inserimento nei percorsi didattici, forum e classi virtuali”.

La piattaforma è il luogo virtuale dove si tengono lezioni, seminari, approfondimenti, dove si attinge al materiale e in cui è possibile confrontarsi con gli altri studenti. La piattaforma rappresenta l’unico mezzo a disposizione dello studente per contattare il suo tutor?

“No, è solo uno dei mezzi a disposizione. Noi forniamo il nostro recapito telefonico proprio per essere raggiungibili nel modo più diretto possibile, poi possiamo tenerci in contatto anche tramite mail e chat, i tempi di risposta sono brevissimi e le indicazioni che forniamo chiare e accessibili”.

Quali sono i suoi ambiti di competenza e che consigli fornisce ad un suo studente alle prese con l’inizio del suo percorso accademico?

“Io seguo tutti quegli studenti che si troveranno ad affrontare gli esami di storia contemporanea, sociologia dei fenomeni politici e sociologia generale. Quando mi trovo davanti un ragazzo che intende preparare 2 o 3 esami contemporaneamente cerco sempre di condurlo verso un’organizzazione più snella e agevole ma che prenda in considerazione la preparazione di un massimo di 2 esami a sessione. Considerando che all’UniCusano esiste la possibilità di sostenere fino a 10 sessioni d’esame l’anno (una ogni 35 giorni), non vedo la necessità di accavallare nozioni e competenze. C’è il tempo per realizzare un percorso senza ritardi e, soprattutto, senza affanni”.

Le sono capitati casi di studenti che, indipendentemente dalla buona volontà e dall’impegno, presentano carenza in fatto di metodo di studio?

“Certamente, capita che i ragazzi abbiano tanta voglia e intraprendenza ma non sappiano come canalizzare tutta questa energia positiva in un metodo di studio efficace. il tutor elabora con il suo assistito il metodo di studio più adeguato alle caratteristiche individuali, quindi si valutano l’insieme dei passi per studiare nel modo personale più sereno, spedito, appropriato ed efficace possibile. Il nostro operato si fonda sul presupposto che un metodo di studio corretto deve essere un metodo di studio “intelligente” cioè che distribuisce le attività di studio in modo ragionato e equilibrato e che tenga sempre presente il fattore fondamentale della costanza nello studio, evitando la frammentarietà nella gestione dei tempi e degli argomenti”.

Quanta parte del suo lavoro si concentra sugli aspetti didattici e quanta sul supporto morale?

“Spesso gli studenti cercano in noi supporto morale e psicologico, direi che nella maggior parte dei casi le carenze in fatto di preparazione sono trascurabili rispetto alle incertezze e ai tentennamenti relativi all’approccio psicologico ad un esame. Questa parte del mio lavoro è importante quanto l’area più strettamente didattica, in alcuni casi anche di più. Se uno studente non ricorda una data importante con l’esercizio si riesce ad ovviare, convincere una persona di avere le qualità e le conoscenze per superare un esame è di gran lunga più complicato ma regala grandi soddisfazioni”.