Se Virginia Raggi fosse un’opera d’arte sarebbe la Muta di Raffaello. Parola di Vittorio Sgarbi, che invece paragona Roberto Giachetti a un’opera d’arte contemporanea mentre aggiunge sicuro che la Boschi sarebbe, invece, un’opera Botticelliana. Prima di parlare di Virginia Raggi e Roberto Giachetti, Vittorio Sgarbi ha commentato la situazione che sta vivendo il presidente del consiglio Matteo Renzi: “Dal carro targato Leopolda stanno scendendo tutti. Se il Pd perdesse i ballottaggi Renzi dovrebbe dimettersi? Non so, ma certamente sono campane a morto di una morte inevitabile. Non vedo come ne possa uscire, vincendo solo Bologna, come io presumo, appare sicuramente sconfitto, in una Italia in cui i mille paesi in cui ha vinto sono aree locali, mentre definire come ha fatto Renzi locali Milano, Roma, Torino o Napoli è mentire. Sono sicuro che perderà a Milano e a Torino, a Roma ha già vinto Virginia Raggi. Giachetti perderà sicuramente. La sconfitta del Pd a Torino, Roma e Milano- prosegue Vittorio Sgarbi – è inevitabile e potrebbe perdere anche Bologna. Rimanere davanti a uno scenario del genere, non dimettersi davanti a questi risultati, sarebbe accanimento terapeutico. Renzi è stato un ottimo amministratore, un ottimo sindaco. Renzi è un po’ come era Buonanno. Come amministratore è stato bravissimo, come ideologo di partito ha fatto un sacco di errori. “
Chi sarebbe Virginia Raggi se fosse un’opera d’arte? A Sgarbi è stato chiesto di paragonare ad opere d’arte alcuni esponenti politici: “Chi sarebbe la Raggi se fosse un’opera d’arte? Non mi pare un’opera d’arte, è una ragazza sobria, elegante, adatta a rimuovere tutte le incrostazioni dei partiti. La figura che ha più vicina Virginia Raggi come immagine d’arte potrebbe essere la Muta di Raffaello. La Boschi invece è Botticelliana. Giachetti invece è una opera di arte contemporanea turbata e tormentata. Potrebbe essere un’opera di Francis Bacon”.
Dopo aver paragonato Virginia Raggi alla Muta di Raffaello, Sgarbi, poi, ha commentato la nomina di Carlo Conti a direttore artistico di Radio Rai: “Carlo Conti a Radio Rai? Ma non era un conduttore televisivo? Dominio fiorentino? Ma perché, Conti non è tunisino? Sono gli ultimi colpi di coda di Renzi, dopo il ballottaggio arriverà la catastrofe del referendum. Renzi ha rotto con Bersani, Cuperlo, Civati, D’Alema, Renzi ha scambiato la politica con Amici MIei”.