Renato Brunetta al vetriolo su Matteo Renzi: “Secondo me non arriverà da premier al referendum di ottobre, quelli del pd lo dimetteranno prima”. Renato Brunetta, poi, ha detto che Matteo Renzi dovrebbe dimettersi qualora il Pd dovesse perdere i ballottaggi a Roma, Torino e Milano.
Prima di attaccare Matteo Renzi, Renato Brunetta ha bocciato il question time tenuto ieri dal Ministro Boschi: “La Boschi se fosse stata una mia studentessa avrebbe avuto vita difficile. Non si va in un’aula parlamentare raccontando balle o inventando numeri, come ha fatto ieri. La povera Boschi ieri ha fatto confusione, ha imbrogliato il Parlamento, proprio per questo l’ho bocciata”.
A proposito di Governo, Brunetta, poi, ha fatto una sua previsione sui prossimi ballottaggi non lesinando legnate al Presidente del Consiglio Matteo Renzi: “Renzi ha messo la faccia sulle amministrative e gli sta andando male. Ormai tutti i sondaggisti ci dicono che i ballottaggi saranno una tragedia per il Pd. Molto probabilmente perderà Fassino a Torino, molto probabilmente Sala perderà a Milano, a Roma Giachetti ha già perso, quasi certamente il Pd perderà a Trieste, ci sono buone speranze che il Pd perda anche nella roccaforte di Bologna, dove il candidato è un anti renziano, a Napoli il Pd ha già perso non andando neanche al ballottaggio. Virginia Raggi a Roma ha già vinto. Queste amministrative – prosegue Renato Brunetta – per Renzi sono peggio delle regionali del 2000 per D’Alema, e allora, dopo la sconfitta D’Alema si dimise da presidente del Consiglio. Renzi adesso dice che se perde non si dimetterà? Beh, ha messo le mani avanti. Dal punto di vista politico invece lo dovrebbe fare. Ma lo faranno dimettere i suoi, la minoranza del suo partito. Dopo questa batosta il Pd sarà morto, il Pd di Renzi sarà finito, ko”, ha sottolineato Brunetta, che ha aggiunto: “Renzi non arriverà da Premier al referendum”.
Renzi a parte, Brunetta,è tornato sulla questione fannulloni: “Quanto incidono i fannulloni nel nostro Paese? Pesa al 90% sul potenziale di crescita del nostro Paese. Una pubblica amministrazione inefficiente non è solo una burocrazia inefficiente, ma significa inefficienza nel commercio, nella vita quotidiana, vuol dire pagare troppe tasse e malamente, vuol dire corruzione, non trasparenza, perdita di tempo. E’ come se un’automobile procedesse costantemente con il freno a mano sollevato. Si va più piano, si produce attrito, si distruggono gli ingranaggi”.