Si dice che un libro non vada mai giudicato dalla copertina. E’ un vecchio adagio valido, ma non sempre. E’ il caso dei nuovi libri Mondadori riproposti in questi giorni, attraverso la sua collana Oscar Junior. Quattro grandi romanzi distopici (da “Fahrenheit 451” a “1984“, passando per “Il Signore delle Mosche“) che hanno segnato e segnano tutt’ora l’immaginario collettivo di generazioni di lettori. La prima cosa che in effetti questa volta si nota è proprio la copertina dei libri, disegnate dal Maestro Gipi e capaci di riportarci ai tempi in cui le copertine d’autore non erano rare come oggi: la mente corre per esempio a Oliviero Berni e alle sue “piccole” opere d’arte comparse negli anni su numerosi volumi e capaci di invogliare i lettori all’acquisto e al collezionismo.

Aspetto Tecnico

I quattro volumi sono brossurati in un formato 12,7 X 19,0 cm con una buona qualità della carta e soprattutto una corretta scelta della dimensione del font che risulta, al contrario di altri volumi simili di differenti case editrici, particolarmente leggibile e capace di non stancare il lettore anche dopo ore. Il prezzo è contenuto (12 euro) e le traduzioni sono efficaci. Degno di nota l’aspetto legato alle introduzioni, i 4 volumi sono infatti presentati da scrittori famosi fra i quali spicca il “Re” Stephen King. Proprio in questo caso però fate attenzione, lo “Zio King” spoilera senza troppo riguardo il finale del libro che seppur famosissimo potrebbe, soprattutto nei lettori più giovani, rovinarne la lettura. A chiudere ogni libro è presente una sezione “bonus”  con dei contenuti extra suggeriti per approfondire i temi letti non solo con altri libri di genere ma anche con linguaggi diversi che spaziano dai film alla musica fino ai fumetti. E’ una sezione breve composta da poche pagine ma solo apparentemente poco importante. I consigli infatti, se pensati per i più giovani, possono davvero fare la differenza qualora al termine della lettura ci si chieda: “Mi è piaciuto questo libro, ma come posso approfondire certi temi?” Domanda a cui spesso non si trova risposta soprattutto quando si hanno 14 anni.

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Contenuti

La scelta delle opere è degna di attenzione: Fahrenheit 451 di Ray Bradbury (con prefazione di Neil Gaiman), 1984 di George Orwell (introdotto da Robert Harris), Il Signore delle Mosche di William Golding (presentato da Stephen King) e La fattoria degli animali di George Orwell (prefazione di Pierdomenico Baccalario) non hanno certo bisogno di presentazioni e rappresentano una scelta quasi “obbligata” per i più giovani che vogliono approcciarsi ad un genere di letteratura capace, attraverso una narrazione distopica, di gettare uno sguardo nuovo sull’uomo contemporaneo e la società nella quale vive. Non deve trarre in inganno però la collana “Oscar JuniorMondadori perché, seppur pensata per lettori a partire dai 12 anni, permette anche ai meno giovani di riscoprire e rileggere delle opere tanto importanti dalle quali attingere qualcosa di nuovo per la propria formazione personale e per la propria immaginazione perché, come scritto da Robert Harris in una delle presentazioni: “Fu grazie all’immaginazione creativa con cui seppe trasformare le sue idee in romanzo che Orwell generò qualcosa di immortale. Il dattiloscritto battuto con tanta fatica dall’autore (un originale su carta inconsistente più due copie carbone) ha lasciato le sue mani, è andato per il mondo e l’ha cambiato”.