L’Italia col palato fino adora la musica di Mauro Ermanno Giovanardi. Lo adorava quando era la storica voce dei La Crus e l’ho adorato ancor più nella sua carriera solista che lo ha portato ad essere l’ultimo vincitore del Premio Tenco nella categoria Miglior Album in assoluto con “Il mio stile”. Mauro Ermanno Giovanardi è intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano ospite del programma LINGUE A SONAGLI condotto dal cantautore Bussoletti ed ha spiegato perché ha rifiutato di fare il giudice di X Factor, cosa pensa dello stato attuale di Mtv e cosa gli passa nella testa quando guarda Violante Placido con cui suona spesso in giro per l’Italia.

Sulla bellezza di Violante Placido: “Se non avessi pensieri impuri su Violante Placido, sarei morto o omosessuale ma essendo un tipo devoto ho usato il cilicio. A parte la sua bellezza, ci conosciamo da anni ed abbiamo rischiato di fare un festival di Sanremo insieme ma era un palco molto importante e lei non si sentiva ancora pronta. Io intanto la invito spesso ad aprire i miei concerti e ai festival di cui ho la direzione artistica”.

Sullo stato di salute di Mtv: “Le nomination delle Best Band in Italia di quest’anno per i loro Award? Di band brave da noi ce ne sono, però non credo che esista un minimo di meritocrazia in questa roba qui. E’ un baraccone che probabilmente guarda le statiche becere di vendita oppure c’è di mezzo qualche scambio o favore editoriale”.

Sull’offerta ricevuta come giudice di X Factor: “Manuel Agnelli fa bene ad andare perché fa soldi. Anch’io avevo fatto due chiacchiere con loro ma il mio grande dubbio era quello di non lasciarci le penne. In quanti ci sono riusciti? Forse si possono contare sulle dita di una mano. Se il plot fosse la qualità, sarebbe ottimo ma non so quanto davvero uno possa avere spazio di manovra dentro alla televisione che ha la forza di un leone”.

Sul cappellano della Rai: “Non tutti sanno che, dietro le quinte dell’Ariston, c’è anche un cappellano che deve dare conforto a chi non si sente bene per le pressioni di una diretta mondiale. A me per ben tre volte su cinque, a quattro minuti dal live televisivo, attaccava dei pilotti sul fatto che non credessi. L’ultima volta gli ho detto che in realtà credevo anch’io così ho potuto concentrarmi sulla musica”.

Sul momento trash della sua vita: “Se ho un momento trash? Certo! Mi butto sul divano e mi godo il Trono di Spade. Lo so che è famosa come serie perché c’è molto sesso ma a me piace la sua ambientazione un po’ fantasy senza avere tutte quelle robe brutte del fantasy. In realtà raccontano una qualsiasi delle dinastie che realmente sono esistite nel basso medioevo ed è bello”.

Sul successo dei talent nella musica italiana: “E’ un discorso di mera convenienza di marketing. Pensate che da una parte avete un ragazzetto che s’è fatto tre mesi o più di auto-promozione televisiva a costo zero mentre d’altra parte avete uno come Bussoletti che scrive canzoni fighissime ma che però ha bisogno di tre anni di investimenti per arrivare alla stessa visibilità. Se il centro non è la musica, la scelta è facile. Poi si arriva a chiedere al Bussoletti di turno di scrivere canzoni per quel ragazzetto del talent perché non sa neanche come si comincia a farlo”.

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Ascolta qua l’intervista integrale di LINGUE A SONAGLI
In onda su Radio Cusano Campus tutti i sabato alle 14 su 89.100 FM e in streaming e in podcast

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