Silvio Berlusconi a tutto campo questa mattina su Radio Cusano Campus. Da Marchini al futuro del centrodestra, passando per quella voglia di tornare in campo in prima persona che Silvio Berlusconi ha fatto chiaramente intuire, in un passaggio del suo intervento con Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Silvio Berlusconi si sente ancora amatissimo dagli italiani. Forse, dice, più di prima. Di quando vinceva le elezioni alla guida di Forza Italia. In questo senso, Silvio Berlusconi, stamattina, su Radio Cusano Campus, ha dichiarato: “Sento molto calore da parte dei miei sostenitori vecchi e nuovi. Molti italiani hanno capito la persecuzione a cui sono stato sottoposto. C’è stato qualcuno che ha voluto farmi fuori. L’Italia ha avuto negli ultimi 22 anni ben 4 colpi di Stato. Non so che fine hanno fatto girotondini e popolo viola. Da un anno e mezzo, girando per strada, non ho più avuto l’impressione di qualcuno che mi guardi con cattiveria. Fermo il traffico ovunque vado. L’altro giorno mi sono dedicato a 327 fotografie richieste dai cittadini”.
Ha voglia di tornare in campo in prima persona, Silvio Berlusconi. Per questo aspetta di essere di nuovo “candidabile”. A proposito di questo, stamattina Silvio Berlusconi ha detto: “Io non ho ambizioni personali in politica, nel ‘94 sono sceso in campo per impedire che vincesse la sinistra comunista. Oggi invece mi impegno a fare in modo che l’Italia non scivoli in un regime con la riforma della Costituzione e quella elettorale di Renzi. Queste porterebbero ad un suolo uomo che comanderebbe su tutto il Paese. Spero arrivi presto la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo che mi rimetta nello splendore di una piena innocenza, perché al momento non sono candidabile. Tuttavia sento la responsabilità politica di impegnarmi per l’Italia, sento di essere ancora utile. Dopo quella sentenza diventerei nuovamente candidabile e con Berlusconi in campo FI potrebbe tornare ad avere i consensi che ha avuto in passato. Nel 2008 FI ha avuto oltre il 37%. L’unità del centrodestra non è compromessa. Tutti i leader del centrodestra sanno che solo uniti si vince”.
Sulle elezioni a Roma, Silvio Berlusconi, è categorico nel suo appoggio ad Alfio Marchini: “La gravità dei problemi di Roma impone che a risolverli ci sia una persona con grande esperienza amministrativa e gestionale –ha affermato Berlusconi-. Marchini ha la concretezza di un imprenditore e conosce i problemi di Roma. Gli altri sono tutti professionisti della politica, che non hanno alcuna cultura di governo e non hanno mai amministrato un edicola o un condominio. Sono stati indicati dai loro leader di partito. Umanamente c’è una sintonia perfetta con Marchini, spontaneo simpatico, mi sembra di conoscerlo da molto più tempo. Ha trascorso gli ultimi 3 anni in consiglio comunale e ha condotto un’opposizione dura contro la disastrosa gestione del Pd. Su ogni tema l’opposizione di Marchini è stata concreta e costruttiva. Il programma di Marchini è molto vicino al nostro, ci sono soluzioni precise e semplici per risolvere i problemi quotidiani della capitale. Roma è giunta al limite, oltre un certo livello il disastro amministrativo non si può più sanare. I romani devono avere uno scatto d’orgoglio. Chiudersi in casa e non andare a votare avrebbe il solo effetto di lasciare tutto com’è negando un futuro migliore a Roma”.
Marchini capo di un team in cui, secondo Silvio Berlusconi, un ruolo importante verrà svolto anche da Guido Bertolaso: “Bertolaso è una risorsa straordinaria, avevo pensato a lui come sindaco –ha spiegato Berlusconi-. E’ stato lui da gran signore a farsi da parte, quando ha capito che la sua candidatura era diventata un elemento di divisione. A quel punto abbiamo ritenuto che solo Marchini tra i candidati avesse le capacità per guidare bene Roma”.
Alfio Marchini, secondo Silvio Berlusconi, non deve vergognarsi della sua ricchezza: “Esistono diversi tipi di ricchezza –ha affermato Berlusconi-. Una è quella generata dal lavoro di una persona e di una famiglia, che ha creato impresa, sviluppo, lavoro e ha contribuito al benessere comune. Marchini è un imprenditore, non solo non si deve vergognare di essere ricco, è un motivo in più per votarlo perché non ha necessità di arricchirsi con la politica. Anzi, fare il sindaco gli comporterà un danno economico serio”.
Silvio Berlusconi, nell’analizzare lo scenario politico in vista delle prossime elezioni amministrative in programma a Roma, non si sente per nulla preoccupato dagli avversari di Marchini. “Non temo nessuno dei 3, perché nessuno dei 3 sarebbe in grado di fare il sindaco –ha dichiarato Berlusconi-. Non saprebbero nemmeno da dove iniziare per salvare Roma dal degrado”.
Silvio Berlusconi ha duramente criticato Virginia Raggi e il contratto con Grillo. “Non mi sarebbe nemmeno passato nella testa di dire a un sindaco eletto dalla gente di dimettersi –ha affermato Berlusconi-. La trovo brutta questa cosa della Raggi, il sindaco deve rispondere agli elettori, non può essere una figurina messa lì dagli altri che decideranno per lei, fino a costringerla ad andarsene come ha fatto il Pd con Marino. La Raggi è una brava professionista, ma non mi pare si possa accettare come sindaco una sagoma telegenica guidata da un comico genovese”.
Da Silvio Berlusconi, risposte all’ipotesi paventata ieri da Giorgia Meloni riguardo al voto disgiunto. “Mi viene difficile rispondere ad una dichiarazione priva di senso della Meloni –ha affermato Berlusconi-. E’ una cosa da teatrino della politica. I nostri elettori voteranno il simbolo di FI e di conseguenza Marchini. Capisco che la Meloni sia in difficoltà, non a caso Marchini emerge come l’unico candidato che al ballottaggio potrebbe battere i 5 stelle”.
Il prossimo sindaco di Roma si troverà senza dubbio davanti alla voglia dei club calcistici di Roma di costruire impianti di proprietà. Ecco l’opinione di Silvio Berlusconi sugli stadi Roma e Lazio. “Sono favorevole agli stadi di proprietà, ma si tratta di una scelta che ha implicazioni urbanistiche, economiche e di sicurezza complesse –ha sottolineato Berlusconi-. Sono sicuro che Marchini riuscirà a dare ai tifosi stadi d’avanguardia per Roma e Lazio. All’Olimpico c’è troppa distanza tra spalti e campo da gioco, per via della pista d’atletica. Io sono costretto a mettere gli occhiali. Non è uno stadio da calcio. C’è molta differenza tra come si può gustare una partita all’Olimpico e a San Siro, che è uno stadio costruito per il calcio”.