Che l’università Niccolò Cusano sia un piccolo gioiello di università lo stanno dimostrando i fatti inerenti il settore della formazione. Numeri di iscritti, di laureati e quantità di iniziative ad essa legate sono ragguardevoli. Va da sé che, in un’università che ha ancora il suo core business nell’eLearning, la tecnologia abbia il suo peso. Ecco perché merita un plauso Diego Auletta, Web Project ManagerIT Manager dell’UniCusano. Conosciamolo meglio.
Qual è, al momento, il tuo più grande successo?
Negli ultimi anni ho seguito la realizzazione della nuova piattaforma dell’UniCusano. E’ un lavoro che mi inorgoglisce molto perché gira totalmente su cloud virtuale pur mantenendo una corrispondenza fisica. Cosa significa? Semplificando, significa che sposa alla potenza fisica la versatilità  del cloud computing. Non voglio passare per uno che si loda da solo, però è stato un passo importante per l’Università. Inoltre questo lavoro è stato tra i finalisti alla Smau 2015 in collaborazione con Aruba. Se dovessi individuarne un pregio assoluto, direi che la sua forza sta nell’infrastruttura cluster, cioè nella possibilità di espandersi in modo modulare quasi all’infinito. Arriva un picco? Ci “allarghiamo” ed è tutto sotto controllo.

Diego Auletta, Web Project Manager, alla premiazione SMAU Milano 2015 - Sezione Innovazione Tecnologia

La tecnologia quanto si intreccia all’UniCusano?
Sono legati a doppio filo. Per questo la formazione è sempre un passo avanti. La ricerca in tal senso è continua e magmatica per cui non saprei mettere un punto preciso neanche adesso che sto parlando. Quello che oggi non si può fare, magari all’UniCusano domani è una realtà.

Rimanendo sulla tecnologia, perché l’italia sta sempre indietro?
La colpa è dei mancati investimenti nel settore. Io vivo a Roma, non proprio uno sperduto paesino chissà dove, e a soli sette chilometri dal raccordo anulare in alcune zone l’ADSL arriva massimo a 7 Mbit. Ora sembra che si stia muovendo qualcosa ma speriamo che venga estesa a tutti e che non diventi l’ennesima opera biblica.

Secondo te dove puó arrivare eLearning?
Avete presente Super Quark? Li ed oltre! L’esperienza formativa sarà sempre più personalizzata secondo le esigenze dello Studente, questo grazie all’intelligenza artificiale. In più avremo un assistente virtuale che risponderà ai nostri quesiti e ci assisterà nel nostro percorso di studio.
Poi arriveranno gli ologrammi per avere “fisicamente” il docente davanti a sé e i ragazzi potranno fare lezioni su Pompei a… Pompei. La realtà virtuale sembra nata per rendere l’insegnamento un’esperienza indimenticabile.

Come spiegheresti il tuo lavoro ad un bimbo?
Premesso che l’informatica ormai fa parte, fin dalla scuola, della vita dei bambini che, quindi, forse ne sanno più di noi adulti, direi che monto software come loro montano case e palazzi coi Lego.