Elezioni Roma, ieri mattina Giorgia Meloni sulla circonvallazione gianicolense ha toccato con mano la realtà legata alle moschee non autorizzate presenti nella Capitale: “Volevo fare un plauso alle Iene in questo caso per aver contribuito a denunciare una realtà che esiste. Serve controllo del territorio, c’è un problema reale di fondamentalismo islamico all’interno del mondo islamico. Non tutti gli islamici sono terroristi, ma tutti i terroristi sono islamici. Bisogna lavorare per avere un controllo del territorio, possibilmente con la collaborazione delle autorità musulmane. Queste moschee abusive che proliferano sul territorio italiano e quindi anche a Roma ospitano Imam che dissuadono chi dovesse andare lì proponendo di denunciare qualcuno che sanno essere terrorista o attentatore potenziale. Qui – prosegue Giorgia Meloni – c’è un problema, non possiamo consentire di mettere a repentaglio la sicurezza dei cittadini romani, di qualunque religione siano, perché si confonde il tema dell’accoglienza con quello del rispetto delle regole. A Roma ci sono 14 moschee regolari, praticamente una per ogni municipio, significa che noi garantiamo ampiamente la libertà di culto, non c’è alcuna ragione per cui uno debba andarsi ad aprire una moschea nel garage di casa propria. Chiuderemo le moschee non regolamentate, perché non possiamo permetterci che queste moschee non autorizzate diventino luoghi in cui non si capisce bene che cosa accade”.
Elezioni Roma. Sulla scolarizzazione dei rom, Giorgia Meloni è categorica: “Roma ha speso 27 milioni di euro per la scolarizzazione dei rom ma 9 bambini su 10 non sono mai andati a scuola. Bisogna occuparsi di questi bambini come ci si occuperebbe di qualunque altro bambino nelle stesse condizioni cresciuto in una famiglia non rom e non sinti. Si deve togliere la patria potestà ai genitori di questi bambini e si consente a questi bambini di avere una vita che non sia di ignoranza, elemosina o ruberia. Esattamente come noi costringiamo una famiglia italiana non rom a mandare i propri figli a scuola, perché la scolarizzazione è un obbligo, è una delle conquiste della nostra civiltà, lo stesso deve accadere per chi nasce in una famiglia rom. Stesso discorso sul tema dell’accattonaggio: se una famiglia italiana non rom manda i propri figli a mendicare gli viene tolta la patria potestà, se invece vediamo un bambino rom che va a mendicare facciamo finta di niente, perché è la loro cultura. Ma noi la schiavitù l’abbiamo superata diverso tempo fa, fortunatamente bambini schiavi non ce ne sono e nessuno può crescere suo figlio facendogli fare lo schiavo. Se questo accade- spiega ancora Giorgia Meloni- bisogna togliere ai genitori la patria potestà”.
Elezioni Roma. Sull’alleanza tra Berlusconi e Marchini e le voci di un suo presunto ritiro Giorgia Meloni è categorica: “Non ho niente da dire su questo, voglio solamente dire che evidentemente la mia candidatura è così scomoda che da qualche giorno girano insistenti voci legate al mio ritiro, volevo tranquillizzare quelli che volessero votarmi che non c’è possibilità al mondo che io mi ritiri. Fortunatamente a breve si presenteranno le liste definitive, ma nel frattempo vorrei sottolineare che non c’è alcuna possibilità che io mi ritiri. Queste voci messe in giro servono ad indebolire l’avversario, ma quando qualcuno ricorre a questo significa che non è proprio sicuro della sua forza. Io non ho avuto bisogno, per intenderci, di mettere in giro voci sul fatto che Marchini si ritirava, perché sono sicura del fatto mio. Speriamo che almeno nell’ultimo mese di campagna elettorale, almeno, tutti possano parlare dei problemi dei romani e non di questioni partitiche”
Elezioni Roma. In chiusura, Giorgia Meloni, rivela come reagisce alla parodia di Sabina Guzzanti: “Non la trovo pesante, rispetto alla fama dei Guzzanti. Io sono una grande fan di Corrado, un genio assoluto, ma tutta la famiglia è di professionisti. All’inizio mi aspettavo qualcosa di più, l’ultima l’ho trovata molto divertente, anche se la parodia delle parodie su di me la fa Paola Minaccioni, da diversi anni. Io sono arrivata a collezionare una cosa come quattro parodie, significa che mi presto. Quella della Guzzanti che mi è piaciuta? Quella del manifesto, c’è un passaggio che mi ha fatto ridere, devo dire la verità, l’ho trovata simpatica. Non mi dispiace, generalmente di me fanno le parodie dicendo che sono molto di destra, molto romana e che a volte sono un po’ maschiaccio. Queste sono le cose su cui mi prendono in giro, per essere un politico vuol dire che alla fine non c’è tantissimo da dire”.