Quando un giovane si mette al volante il pericolo che si verifichi un incidente stradale aumenta in maniera esponenziale. Quella appena scritta non è un’affermazione che tende a generalizzare un problema realmente esistente, né vuole essere un modo per demonizzare i ragazzi che si mettono alla guida. Purtroppo si tratta del risultato di una web survey condotta dal portale Skuola.net che, in sinergia con l’Università degli studi N. Cusano, ha realizzato una sorta di inchiesta su un campione di 1600 studenti di età compresa tra i 14 e i 21 anni, tutti in possesso di patente o patentino per motocicli.
I dati che emergono sono in un certo senso sconfortanti, perché le cause che sono alla base delle continue distrazioni, dalle quali scaturiscono incidenti più o meno gravi, riguardano nella maggior parte dei casi l’abuso di droghe o l’uso improprio dei cellulari. 1 intervistato su 5 dichiara candidamente di utilizzare il proprio smartphone mentre si trova alla guida e di farlo senza l’uso di auricolari o viva voce. Lunghe chiacchierate dunque, e senza la benché minima precauzione. Un buon 33% degli studenti interpellati ammette di rispondere a messaggi di testo e di non riuscir a rinunciare a rispondere ad una notifica apparsa su Fb. E il fenomeno selfie? Trovarsi alla guida non scoraggia affatto, anzi, sono in molti quelli che si auto scattano mentre sono al volante.
“La survey, condotta dal nostro Ateneo e da Skuola.net, dimostra l’esistenza dei cosiddetti ‘pericoli social’ alla guida – dichiara Michela Crisci dell’Ufficio Ricerca & Sviluppo dell’Università Niccolò Cusano – oggi, infatti, abbiamo auto più sicure e maggiori controlli per strada ma gli incidenti sono provocati per lo più da sms e selfie. Questo è il paradosso della tecnologia e delle cattive abitudini. Il problema principale è che gli adolescenti sembrano essere ben informati sulle normative e sui rischi che potrebbero incorrere utilizzando lo smartphone alla guida; nonostante ciò continuano a inviare sms, scattare foto e a chiamare senza auricolari. La loro inesperienza al volante e, spesso, anche l’ostentata sicurezza, li rendono dunque vulnerabili. Ecco perché è necessario sensibilizzarli in modo creativo”.
Riscontri altrettanto preoccupanti arrivano da coloro che si spostano con più frequenza sulle due ruote. A fronte di un corposo 86% di ragazzi che indossa il casco sempre e comunque, c’è da segnalare un 7% tra coloro che non lo indossa mai e un ulteriore 7% che spesso lo dimentica a casa. Capitolo a parte per le cinture di sicurezza: un abitudine mai entrata tra le consuetudini dei giovani italiani che nel 12% dei casi ammettono di aver causato incidenti nella loro vita da guidatori. C’è molto lavoro da fare anche per quel che riguarda il rispetto dei limiti di velocità, del semaforo rosso o dello stop. Magra consolazione: col crescere dell’età del conducente diminuiscono i danni e le distrazioni alla guida.