Matteo Salvini: “Il presunto assassino di Fortuna Loffredo è stato linciato in carcere? Non posso dire che mi dispiace, se lo dicessi sarei un bugiardo”. Così Matteo Salvini a Radio Cusano Campus ha commentato quanto a caduto nel carcere di Napoli, dove il presunto omicida della piccola Fortuna Loffredo è stato linciato dagli altri detenuti.
Linciato in carcere a Napoli il presunto assassino di Fortuna Loffredo. Salvini ha commentato quanto accaduto nel carcere di Napoli, con il pestaggio subito dal presunto omicida di Fortuna Loffredo:“E’ stato quasi linciato in carcere il presunto assassino di Fortuna Loffredo? Se dicessi che mi dispiace, direi una cosa falsa. Non mi dispiace per nulla, anche se non deve essere lasciata alla legge del carcere la soluzione. La Lega da ormai almeno tre legislature propone la castrazione chimica per pedofili e stupratori. Chi mette le mani addosso a un bambino e a una donna deve essere farmacologicamente, quindi senza la scure ma con le pillole, messo in condizione di non rifarlo più per tutta la vita”.
All’inizio dell’intervista Salvini è tornato sul 3-3 del Milan in casa contro il Frosinone: “E’ vero che in Italia ci sono problemi ben più importanti, ma milioni di milanisti meriterebbero almeno di non essere presi in giro. Ci dicono da anni che siamo da scudetto, che siamo da Europa e poi perdiamo con l’ultima in classifica in classifica e pareggiamo all’ultimo secondo su rigore con la penultima. E’ evidente che qualcuno in società ha sbagliato e sta sbagliando. Brocchi come Bertolaso? Brocchi è l’ultimo ad avere delle colpe. Se c’è una società confusa alle spalle che ti manda sulla panchina a sei giornate dalla fine in una squadra che è quella è, io le colpe non le do all’allenatore ma le do a chi non ha più idee chiare in testa come società, e non le ha sul campo di calcio, come non le ha avute per le elezioni di Roma”.
Parlando di elezioni a Roma, Salvini aggiunge: “Al di là delle chiacchiere televisive ci sono i cittadini, che anche a Roma ci dicono andate avanti. Dicono che gli serve un po’ di pulizia, un po’ di idee chiare, un po’ di coraggio, un po’ di ruspa. Berlusconi ha detto a me e ai romani per un mese che Bertolaso era un genio e che chi non lo voleva era un folle capriccioso. Poi l’ha messo in cantina, evidentemente così genio non era, ed ha scelto Marchini. Solo un mese fa Berlusconi diceva che Marchini non era da votare e aggiungeva che chi votava Marchini faceva un favore alla sinistra. Ora, cambiare idea è legittimo, ma quando c’è in ballo un comune come Roma passare di palo in frasca non mi pare utile”.