Caso Graziano, il senatore Vincenzo D’Anna esce dal coro e attacca duramente alcuni pm: “Il caso Graziano? E’ la testimonianza che alcuni pm sono come gli 007, hanno licenza di uccidere, perché ora Graziano politicamente parlando è un uomo morto”, ha detto il verdiniano Vincenzo D’Anna ai microfoni di Radio Cusano Campus.
Caso Graziano, Vincenzo D’Anna ha dato il suo punto di vista su quanto sta accadendo in Campania: “Viviamo nell’epoca del moralismo impazzito, che io già altre volte ho definito come il travaglismo. La politica è ancella della magistratura. Il caso Graziano viene gonfiato, viene commentato da questi signori del Movimento Cinque Stelle che al di là del moralismo di facciata non ha niente da dire, perché non conosce, non ha gli strumenti politici per fare politica o per governare. Il caso Graziano si riassume in una intercettazione tra l’ex sindaco di Santa Maria Capo a Vetere che parla con una impresa, tra le altre cose munita di certificato antimafia, che sta eseguendo dei lavori su un palazzo di proprietà di suo padre. Nel corso di questa chiacchierata- prosegue il senatore Vincenzo D’Anna parlando del caso Graziano – il sindaco, visto che eravamo in campagna elettorale, sponsorizza il voto per il candidato Graziano del Pd, con l’impresa che dice di aver già scelto di votare per Graziano. Di questo si tratta. Ora non conosco altri particolari sulla vicenda,ci troviamo di fronte alla solita merda che si mette nel ventilatore per fare la campagna elettorale a Napoli e nelle altre province per cercare di danneggiare l’immagine del Partito Democratico”.
Ancora a proposito del caso Graziano, Vincenzo D’Anna ha precisato: “Ieri la Camera ha approvato un provvedimento di una ferocia inaudita. Si vuole portare la prescrizione nei processi a 19 anni anni. Ormai la politica è stata spogliata dallo scudo protettivo che i padri costituenti le hanno dato e si misura con un potere che è irresponsabile, autonomo, quello della magistratura, che qualunque abuso commetta e qualunque errore commetta non ne risponde nessuno. In più è arrivata la demagogia di questi quattro scalzacani che fanno i moralisti senza neanche conoscere le carte. Noi ci troviamo davanti ad un uomo, Stefano Graziano, che io non conosco e che non è nel mio partito, politicamente distrutto. Siamo in uno stato di Polizia, siamo nelle mani di piccoli Robespierre. Abbiamo una classe politica di invertebrati, quello che sto dicendo io nessuno ha il coraggio di dirlo. Temono tutti di essere colpiti”.
Caso Graziano a parte, lo stesso D’Anna aggiunge che anche lui potrei essere colpito: “Tutti temono di essere colpiti. Potrei essere colpito anche io. Un pentito in Campania si trova sempre per dire che il senatore D’Anna un certo giorno a una certa ora ha incontrato una certa persona. Poi con le leggi speciali sul pentitismo sarei io a dover dimostrare che non è vero, perché ormai la parola di un pentito, camorrista, varrebbe più della mia. Ormai viviamo in uno stato di polizia dove si può mettere alla gogna un politica come Graziano solo perché un politico chiede ad un imprenditore di votarlo. Il caso Graziano? I magistrati se la cantano e se la suonano come gli pare. E tra un po’ di tempo, quando questa cosa si sgonfierà, nessuno pagherà. Quelli del Movimento Cinque Stelle sono dei Robespierre alle vongole che fanno di ogni cosa uno scandalo. E non è un caso che certe cose escano fuori in campagna elettorale. Quel sindaco è stato perquisito un anno fa, mi spiegate perché ci hanno messo un anno per arrestarlo? Abbiamo a che fare con dei pubblici misteri che come 007 hanno la licenza di uccidere, non rispondono a nessuno, perché Graziano adesso, politicamente parlando, è un uomo morto“.