Elezioni Roma, meno uno. Antonio Razzi si ritira e spiazza la Capitale. Ma lascia aperta una porticina che consente a chi lo vorrebbe sindaco di Roma di continuare a sperare: “Se Berlusconi mi chiama e mi chiede di andare avanti mi rimbocco le maniche e divento sindaco per il mio presidente”, ha detto Antonio Razzi intervenuto questa mattina su Radio Cusano Campus.
Elezioni Roma, il ritiro di Antonio Razzi confermato dallo stesso senatore di Forza Italia: “Sì, diciamo che dopo averci ripensato e ripensato gli amici che mi premevano per non andare via di stare ancora in corsa, perché i romani mi volevano e mi vogliono ancora oggi, però se vogliamo almeno arrivare al ballottaggio, non dico di vincere al primo turno, magari si vincesse al primo turno, allora bisogna andare uniti. Troppi galli in un pollaio e non fa mai giorno. Sono rammaricato, perché magari la gente pensa che Razzi non è un laureato, non è una persona che ha tante carte da dimostrare, ma io ho il curriculum di vita, ho lavorato, sono quasi settant’anni che lavoro. Ho iniziato a lavorare a otto anni”.
Elezioni Roma. Il ritiro di Razzi è definitivo, a meno che non arrivi una telefonata particolare: “Andare avanti? Se Berlusconi me lo chiede io obbedisco, lui è il mio presidente, l’unico che riconosco come mio capo, altri non li riconosco. Se lui mi chiede di andare avanti allora io vado avanti. Se mi dice io voglio a te mi tiro su le maniche e vado avanti”.
Elezioni Roma, Razzi si ritira dalla corsa a sindaco ma resta in campo come “alleato” del candidato scelto da Forza Italia: “Sono pronto ad aiutare Bertolaso, anche attraverso i miei amici romani abruzzesi, che mi stimano e mi apprezzano, di girare il voto a Guido Bertolaso. Il candidato è lui, io sono a disposizione. Se tutti sognano di avere una poltrona e non pensano ai disagi di Roma, che è la capitale del mondo, come facciamo ad andare avanti così? Non credo che Bertolaso dovrebbe seguire le politiche del mio amico Kim Jong Un. Bertolaso è competente ed è l’unico che potrebbe risolvere i problemi di Roma. Tanti politici, dalla destra alla sinistra, hanno fallito tutto. Uno che è all’avanguardia ed è un grande lavoratore, è l’unico che può riuscirci. La Meloni è un’amica. Lei è romana, è competente. Se si vuole vincere dovrebbe fare un passo indietro, come Marchini e Storace. Un posto di rilievo per loro ci sarebbe se decidessero di appoggiare Bertolaso. Sono pronto a guidare il tavolo di lavoro del centrodestra unito a Roma”.