Maurizio Bianconi, deputato di Conservatori e Riformisti, non ha paura di passare per complottista o visionario. Anzi, intervenendo su Radio Cusano Campus, dice esplicitamente quali sono, secondo lui, i veri padroni del mondo.
Maurizio Bianconi, deputato di Conservatori e Riformisti, descrive così quelli che secondo lui sono i veri padroni del mondo: “Nessuno si accorge che da domani si riuniscono in Italia i nostri veri padroni. Nessuno ne parla. I veri padroni dell’Italia si riuniranno in un albergo nella cosiddetta commissione trilaterale. Non sono un complottista, non c’è nessun complotto. La commissione trilaterale è una commissione nella quale i maggiori finanzieri del mondo, i maggiori quattrinai del mondo, d’America, Europa e Giappone si riuniscono per discutere del futuro del pianeta. Sono loro che decidono cosa si fa. In tutto il mondo a decidere le sorti del pianeta sono 200 persone”.
E’ in fiume in piena, Maurizio Bianconi, quando parla di quelli che secondo lui sono i veri padroni del mondo: “Ritengono che il mondo debba essere gestito fuori dagli schemi delle nazioni, fuori dagli impicci della democrazia e attraverso il discorso del libero mercato la finanza deve fare la politica. Non a caso sono venuti in Italia a discutere del futuro dell’Italia in Europa. Il penultimo presidente del consiglio italiano fa parte della commissione trilaterale, il penultimo anche, la presidente della Rai ne fa parte, hanno il potere politico e quello della comunicazione e dentro ci sono anche tutti i maggiori banchieri italiani. Loro decidono, poi chiamano Renzi e gli dicono che cosa deve fare. Ma anche loro, ora, hanno capito che Renzi è un po’ cazzaro e quindi stanno decidendo che cosa devono fare. Questi e il circolo Bilderberg, che conta un po’ meno, sono i veri padroni del mondo”.
Maurizio Bianconi, poi, ha preso un po’ in giro il premier, Matteo Renzi: “Renzi è un campagnolo, si vede da come si muove, da come si veste, da come si atteggia, è un contadinello rifatto. E’ un contadino che vuol fare il ganzino, con le mani in tasca, beffardo. Lo vedete come si muove, non è mai naturale, non è mai disinvolto, sempre fuori le righe. Non mi ricorda un ragazzo di campagna di Pozzetto, ma i ragazzi di campagna di casa mia. Cerca di darsi un tono, è impacciato, si da un tono e non ce l’ha, non ha la classe naturale di Alfio, insomma. Nemmeno io sono bello, ma il mio è un limite fisico, il suo è un limite comportamentale”.