“In questa libreria non si ordina nè si vende il libro di Salvatore Riina”. Il cartello appeso da Angelica all’ingresso della sua libreria non lascia nessuno spazio all’immaginazione.  Contattata da Radio Cusano Campus, Angelica ha spiegato la motivazione della sua decisione in merito al libro di Riina. 

Angelica, titolare della libreria catanese “Il Vicolo Stretto”, motiva la scelta di non vendere il libro di Riina: “Ho pianto dopo aver letto il post pubblicato da Salvatore Borsellino. Vendere questo libro non mi sembra corretto nei confronti delle vittime di mafia e dei loro parenti. Pubblicare un libro del genere e leggere un libro del genere non suscita nessun interesse. Ho preso questa decisione perché da siciliana sento che questa è la scelta giusta. Spero che la mia idea possa essere ripresa e allargarsi a macchia d’olio per espandersi ad altre librerie. E in effetti sta accadendo. Mi hanno chiamato molti da Palermo e anche loro stanno attaccando all’ingresso della libreria questo cartello.A tutti quelli che vogliono comprare il libro del figlio di Riina, chiedo di mettersi una mano sulla coscienza prima dell’acquisto e di pensarci bene. Sono davvero convinti di voler contribuire con il proprio denaro a una cosa del genere? Si devono chiedere se davvero vogliono leggere quel libro. La legalità e il rispetto sono le nostre linee guida”
Angelica Sciacca, poi,  nel motivare la sua scelta di non vendere il libro di Riina, aggiunge: “Io non ho bisogno di sapere dal figlio di Riina chi era Riina. Lo sappiamo tutti cosa faceva, sicuramente non mi servirà leggere questo libro per conoscere la mafia e per capire come va combattuta. Qualcuno mi ha anche attaccato per questa mia presa di posizione. Alcuni sono entrati in negozio chiedendo il perché di quel cartello, e io gli ho spiegato che la mia era una scelta etica. Altri mi accusano di volermi fare pubblicità. Francamente non mi interessa. Invitare su una rete pubblica il figlio di un mafioso non mi è sembrato affatto giusto “.