Skip to main content

Omicidio Yara, la verità sulle ricerche online di Massimo Bossetti

Nanni Bassetti, consulente tecnico informatico della difesa di Massimo Bossetti, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Legge o giustizia”, condotta da Matteo Torrioli su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

Bassetti ha analizzato le perizie effettuate dai carabinieri e dai consulenti del pm che hanno estratto dei dati analizzando i due computer di Bossetti, unico indagato per l’omicidio di Yara Gambirasio. “Come consulente della difesa –ha affermato Bassetti- ho dovuto spiegare a livello tecnico e anche culturale i comportamenti online dell’utente. Le parole che erano state messe sotto la lente d’ingrandimento del pm, ovvero ‘ragazzine’, o appartenevano a dei siti web di normale pornografia ed erano parole chiave utilizzate come ‘acchiappa-clic’, oppure potevano derivare da banner pubblicitari”.

“Analizzando la vita informatica dei computer in uso alla famiglia Bossetti -ha spiegato il consulente-, abbiamo una timeline che va dal 2002 al 2014. Dalle mie analisi non ci sono visite a siti pedopornografici oppure chat con scambi di foto e video proibiti. Ci sono solo quelle tre-cinque evidenze sulla parola ‘ragazzina’ da fine 2013 al 2014. Yara è scomparsa nel 2010, se prima di quell’anno ci fosse stata un’idea di ricercare quel tipo di argomenti ci sarebbe stato uno storico di ricerche precedenti, che invece non c’era. Molte volte online può accadere, che navigando sui siti, si aprono finestre e banner pubblicitari che portano a siti porno. Può capitare che clicchi su un banner di una certa pubblicità e ritrovarti ad aprire una pagina di un sito porno che magari ha un titolo brutto da leggere. Però non puoi accertare che tu stavi cercando quella cosa lì. Sui computer di pedofili vengono trovate sempre centinaia di migliaia di evidenze, anche ben archiviate e nascoste. I siti di pornografia che sono stati visitati da Bossetti sono tutti siti che aderiscono anche ad una serie di regole, tra le quali la tolleranza zero verso la pedopornografia”.

Radio Cusano Campus

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *