I Belladonna sono un caso unico. Sono una band romana di rock noir che fa impazzire il web ma anche il resto del mondo “fisico”. Parliamo di un gruppo che ha composto per film come “Fantastic Four” e l’ultimo dei Minions e che sta per uscire nel nuovo lavoro di Michael Moore. Eppure bisogna scrivere “resto del mondo” perché in Italia non tutti gli addetti ai lavori si sono ancora accorti di loro. Come è possibile? Chiedete ai Lacuna Coil che questa storia la conoscono bene. L’affetto del pubblico, comunque, è incontrollabile tanto che i fondi per registrare questo nuovo imponente lavoro, “The Orchestral Album”, sono arrivati da là. Lo racconta Dani Macchi, uno dei fondatori nonché chitarrista della band, ai microfoni di LINGUE A SONAGLI su Radio Cusano Campus. Non dice solo questo.
Sull’emozione di registrare un album con l’orchestra: “L’album orchestrale è uno sport molto costoso che a noi ha pagato la gente grazie ad un’operazione di crowdfunding. Ci servivano 8 mila euro e ne abbiamo raccolti 12 con persone che si sono comprate la chitarra con cui ho registrato o la possibilità di assistere alla registrazione del lavoro in studio. È stato emozionante vedere concretamente l’affetto di chi magari ti segue solo sul web”.
Sulle case discografiche in Italia: “Succede che, quando qualcuno vuole investire dei soldi, ovviamente e giustamente lo fa con un intento imprenditoriale e, quindi, per poterne trarre profitto. Il punto è che, di conseguenza, ha il diritto poi di dire questa cosa me la fai così o me la fai colà. Cosa significa? Che quelli che sono i tuoi figli diventano, invece che bambini freschi e liberi, delle prostitute. La fama ed i soldi non sono obbligatori”.
Sui talent: “Questo genere di spettacolo dimostra che ci sono tantissime persone disposte a mettere loro stesse i loro figli in condizioni di prostituirsi prima ancora che venga richiesta. D’altronde chi va ad un talent si prostituisce artisticamente. Come dare una definizione diversa? Canti quello che ti dicono loro, con la coreografia che ti dicono loro, le canzoni le pubblichi con l’etichetta che ti dicono loro… diventi parte di una macchina che, se sei un artista, non va. Poi se, invece, vai là per far morire di invidia il portiere e sei solo molto attratto dalla fama e dai soldi, il discorso è diverso”.
Sull’incontro con Michael Moore: “In un punto del nuovo film di Michael Moore, che uscirà in Italia a breve, c’è una parte orchestrale e di archi, nata per sottolineare un discorso molto intenso, che ho composto io. È normale collaborare con uno come lui? Non lo so, forse lo è come è normale che in Italia, invece, si accorgano meno di noi”
Sull’importanza degli haters sul web: “Sono un termometro. Se nessuno ti dà peso, non è un buon segno. È una cartina tornasole da tenere a mente. Matteo Maffucci degli Zero Assoluto dice che li apprezza perché gli dedicano tempo? La penso esattamente come lui. Certo, magari il consiglio è di usare il tempo in modi migliori che leggere i loro insulti. Per esempio potreste fissare il soffitto”.
Ecco la copertina di BELLADONNA “The Orchestral Album”:
Ecco il video di BELLADONNA “The Orchestral Album”:
***
Ascolta qua l’intervista integrale di LINGUE A SONAGLI
In onda su Radio Cusano Campus tutti i sabato alle 14 su 89.100 FM e in streaming e in podcast