La liberazione di Palmira ha portato una ventata di speranza e di ottimismo. Il terrorismo si può sconfiggere. Vittorio Sgarbi, parlando della liberazione di Palmira, ha mostrato tutto il suo entusiasmo e ha provato a fissare un primo obiettivo: secondo Vittorio Sgarbi Palmira può essere ricostruita in dieci anni.
La liberazione di Palmira e la gioia di Vittorio Sgarbi. “Nelle ultime ore c’è stata una notizia ottima, quella legata alla liberazione di Palmira. E io ieri sera ho aperto il TG5 dicendo che proprio dalla liberazione di Palmira, adesso, dobbiamo ripartire”, ha detto Vittorio Sgarbi in una intervista su Radio Cusano Campus.
A proposito della liberazione di Palmira, poi, Vittorio Sgarbi ha aggiunto: “E’ una notizia estremamente positiva per l’occidente, anche se riguarda la Siria. Palmira è stata finalmente liberata, Palmira è un luogo di tutta l’umanità, dopo la presa di posizione di Putin si può immaginare di rimetterla in piedi in dieci anni, come simbolo della rinascita e della vittoria del bene contro il male. Palmira si può ricostruire in dieci anni, hanno distrutto due templi ma è rimasto il grande colonnato, simbolicamente sarà una cosa importante”.
Liberazione di Palmira a parte, Vittorio Sgarbi ha parlato di terrorismo a trecentosessanta gradi: “Quanto accaduto in Pakistan non ha che fare con l’ISIS, sono questioni interne legata al terrorismo islamico locale, sono i vecchi talebani che lottano per il potere. Il terrorismo? E’ certo che esista Dio, ma se esiste un demonio, ecco, il demonio è il loro Dio. L’Isis è il male. Un Dio la cui unica intenzione è uccidere, visto che loro uccidono in nome di Dio, è il demonio, sicuramente non è Dio, perché Dio non uccide per affermarsi. Fino a quando non si decide quale posizione prendere verso questo mondo non se ne esce”.
Dopo aver parlato della liberazione di Palmira, Vittorio Sgarbi ha continuato ad esporre la sua opinione a proposito di lotta al terrorismo: “Troppo buonismo sul tema? Ma quale buonismo? Ma chi le dice queste parole? Sono anni che bombardiamo questa gente! Quando andai in Pakistan vedevo tutti i bambini che avevano le motociclette con calcomanie di Bin Laden e odiavano gli americani, li vedevano come dei mostri. La percezione che si ha degli americani è quella di distruttori. Se tu per esportare la democrazia devi distruggere due Paesi, l’Iraq o la Siria, bombardare la Libia, è evidente che l’occidente è pieno di responsabilità, perché abbiamo dei governanti che sono delle teste di cazzo. A partire da Obama. Questa è gente per cui la guerra è una cosa normale. E’ evidente che uno deve difendersi dagli attacchi, ma se è lui il primo ad attaccare…Qualunque rimedio oggi è troppo tardo, intanto pensiamo a risollevare Palmira, usiamo il potere per le cose buone”.
Le immagini della liberazione di Palmira