Silvio Berlusconi ha rilasciato una lunga intervista su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università Niccolò Cusano, in cui ha affrontato varie tematiche. Silvio Berlusconi ha commentato quanto accaduto ieri in Belgio, ponendo anche l’accento sullo stato di salute dell’economia del nostro Paese, criticando Renzi e confermando il totale appoggio alla candidatura di Guido Bertolaso come sindaco di Roma. 

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Molte le tematiche affrontate da Silvio Berlusconi nel corso del suo intervento. Silvio Berlusconi ha parlato di quanto accaduto ieri in Belgio: “C’è da essere molto addolorati e preoccupati –ha affermato Berlusconi-. Non vediamo tra i politici europei dei leader all’altezza di gestire questa situazione, cioè capaci di visione e coraggio, che sono doti essenziali per sconfiggere un male assoluto come l’Isis. Servono interventi diretti in Medio oriente, di cui però non sento parlare. I leader europei durante e dopo la seconda guerra mondiale questo coraggio l’avevano e hanno dato vita all’Europa dei loro sogni. Invece questa Europa è caduta in mano a piccoli politicanti ed è diventato un agglomerato burocratico, incapace perfino di difendere se stessa”.

Silvio Berlusconi ha duramente criticato la politica estera del Governo Renzi: “L’Italia oggi non tocca palla in politica estera –ha sentenziato Berlusconi-. Con i nostri governi l’Italia era ascoltata e apprezzata, l’attuale esecutivo invece si è fatto sfuggire anche l’opportunità della presidenza del semestre europeo. Non sono riusciti a portare a casa nessun risultato, un disastro”.

Per quanto concerne la politica nazionale, Silvio Berlusconi ha confermato di essere ormai tornato in campo in prima persona: “La politica non mi è mai mancata –ha affermato Berlusconi-. Non ho fatto politica perché ne fossi appassionato, ma per il mio senso di responsabilità verso l’Italia e gli italiani. E’ lo stesso senso di responsabilità che mi spinge ad impegnarmi anche ora. Non posso fare un passo senza che qualcuno mi chieda un selfie, ogni volta che vado in giro si blocca il traffico, se entro in un negozio si forma in pochi minuti una piccola folla che mi attende all’uscita per stringermi la mano e dirmi di andare avanti. Mi sento più amato di qualche anno fa. In molti hanno capito cosa mi è stato fatto. In molti forse mi rimpiangono”.

 Silvio Berlusconi, poi, ha elaborato un’istantanea che, per l’Italia, è decisamente poco lusinghiera: “Siamo più poveri e più indebitati, più preoccupati per il futuro –ha sottolineato Berlusconi-. E poi non parliamo delle tasse, la Corte dei Conti ha detto che la pressione fiscale dell’anno scorso è stata la più alta dall’inizio del secolo. Non so come faccia il Presidente del Consiglio a dire agli italiani che ha tagliato le tasse, ci vuole un bel coraggio… Con i nostri governi gli italiani hanno sempre pagato meno tasse, non abbiamo mai messo le mani nelle loro tasche. Gli italiani con noi avevano più lavoro e più fiducia nel futuro. Il debito pubblico dopo di noi è aumentato di quasi 300 miliardi di euro. Siamo in una situazione che vede più tasse, più debito, più disoccupazione e purtroppo anche più immigrati”.

Silvio Berlusconi, poi, si è detto ancora una volta convinto che Bertolaso possa rappresentare per Roma la scelta giusta: “Bertolaso è in assoluto la più grande opportunità che Roma abbia avuto dal dopoguerra ad oggi –ha affermato Berlusconi-. Finora i professionisti della politica hanno dimostrato da sindaci di non essere all’altezza. Hanno lasciato solo debiti su debiti, clientele, buche nelle strade. Per rilanciare una città complessa afflitta da degrado, non c’è bisogno di politici o di poeti, c’è bisogno di manager navigati, che abbiano capacità comprovate. In questo senso Bertolaso è il manager numero uno al mondo. Lo hanno detto giapponesi, russi, americani, dopo quello che ha fatto a L’Aquila. E’ il nostro Rudy Giuliani, è un sindaco che come Giuliani può imporre la tolleranza zero e risolvere tutti i giganteschi problemi della capitale. Stiamo proponendo ai romani una possibilità insperata. La possibilità di poter contare su un fuoriclasse del fare. A Roma serve una guida eccezionale, non uno dei tanti chiacchieroni della politica. Non credo che i romani siano così sprovveduti da non capire quale sia il loro interesse, non credo che siano disposti a buttare il loro voto su candidati e su partitini che non hanno nessuna possibilità di successo o che se fossero eletti non saprebbero nemmeno da che parte si comincia. Io credo che tutti coloro che hanno diritto di voto e siano simpatizzanti del Pd, dei 5 Stelle, della destra, sapranno guardare al di là degli interessi dei partiti che gli sono simpatici e voteranno secondo i loro interessi, secondo gli interessi di Roma. Il confronto sull’adeguatezza tra Bertolaso e gli altri candidati in campo è di 10 a 1, Bertolaso 10 e gli altri anche meno di 1. Gli altri sono campioni del bla bla bla, Bertolaso è un campione del fare, io gli ho visto fare dei miracoli in varie emergenze”.

Silvio Berlusconi, poi, ha parlato di un ricordo che lo lega particolarmente alla Capitale: “Ho un ricordo tra i tanti –ha raccontato Berlusconi-. Una cena a villa madama, nel maggio del 2002, con George Bush e i membri del suo staff. Ad un certo punto, lui mi fece un segno per alzarci e andare a parlare tra noi. E ricordo l’emozione che provai quando, guardandolo negli occhi, capii che aveva deciso e che ce l’avevamo fatta. Il giorno dopo a Pratica di Mare la federazione russa e Nato firmarono l’accordo a cui così tanto avevo lavorato e che dopo 50 anni ha messo fine alla guerra fredda. Eravamo riusciti finalmente a scrivere, dopo 50 anni, una pagina di pace e di speranza per il futuro”.

Silvio Berlusconi, parlando di Matteo Salvini e Giorgia Meloni, ha detto di non essersi sentito pugnalato: “Non mi sento pugnalato –ha affermato l’ex Cavaliere-. Berlusconi è come Batman, ha la corazza di kevlar. Questa situazione nel centrodestra serve solo a creare confusione e a favorire Pd e 5 Stelle. Vale la pena ricordare che fummo io, Salvini e Meloni a chiedere a Bertolaso di rinunciare alla sua missione in Africa e a candidarsi. Roma è la nostra capitale, non può essere lasciata nella crisi e nel degrado. A Bertolaso abbiamo detto che lo ritenevamo l’unico capace di risollevare Roma. Quando per un capriccio si rompe l’accordo, si rischia di fare un regalo sul piatto d’argento agli avversari, davvero da non crederci”.

Vede diverse differenze, Silvio Berlusconi, tra quanto accaduto ora con Matteo Salvini e Giorgia Meloni, rispetto a quanto successo in passato con Verdini, Alfano e Fitto: “Sono cose molto diverse –ha spiegato Berlusconi-. Con Verdini ci siamo trovati su posizioni politiche che non erano compatibili. Lui riteneva fosse giusto sostenere Renzi, noi invece no, perché avevamo creduto di poter modernizzare il Paese con Renzi, attraverso riforme progettate e approvate insieme. Poi invece abbiamo capito che Renzi voleva solo creare un sistema costruito su stesso, con un’unica Camera che fa le leggi, un unico partito che ha la maggioranza in questa Camera e un unico leader che tiene in mano il partito. Quello che si può chiamare tranquillamente un regime. Non ho rancore nei confronti di nessuno, penso che chi è eletto dagli elettori di una parte politica non può tradire il voto, se non se la sente di continuare con quel partito, deve dare le dimissioni, anziché passare dalla parte di un governo abusivo e illegittimo”

Silvio Berlusconi, poi, ha detto di non sentirsi copiato da Matteo Renzi: “Non mi sento copiato –ha dichiarato Berlusconi-. Abbiamo una storia completamente diversa. Io ho dimostrato il mio valore sul campo, sapendo innovare nell’edilizia, nell’editoria, nella tv, nel calcio. Solo dopo queste esperienze, mi sono visto costretto a scendere in campo, per il terrore che la sinistra comunista potesse prendere il potere in Italia. Renzi invece si è catapultato a Roma con voti non suoi, dei bersaniani da un lato e dall’altro di quelli che hanno tradito il centrodestra. E’ un governo che calpesta la sovranità del popolo”.

Silvio Berlusconi ha dichiarato che non gli interessa sfidare Matteo Renzi nel 2018: “Non mi interessa –ha affermato Berlusconi-. A me interessa solo che l’Italia non cada nelle mani di qualcuno che sia un autocrate, o di un movimento pauperista e giustizialista come il M5S. Mi interessa che non si realizzi un regime come quello che verrebbe fuori dalle riforme di Renzi. Gli italiani devono capire che si tratta di un grande pericolo”.

In chiusura di collegamento, a Silvio Berlusconi è stato chiesto quale consiglio darebbe ad un giovane italiano in ascolto delle sue parole: “E’ un momento difficile per coloro che hanno la fortuna di essere ancora ragazzi –ha affermato Berlusconi-. Gli direi di fidarsi del proprio intuito, di non farsi demotivare da chi non crede nel futuro. Gli direi di porsi sempre traguardi ambiziosi e di mettere in campo tutto l’impegno e i sacrifici necessari per raggiungerli, io ho sempre fatto così. Bisogna crederci. Chi ci crede combatte, supera tutti gli ostacoli e vince”.