C’è sempre una prima volta… anche al cinema. Ora è il turno di un film di Francesco Cordio, che rappresenterà l’Italia nella cinquina finale col suo piccolo gioiello “Lo stato della ffollia”. Un traguardo importante raggiunto dal regista romano ma anche da chi crede ancora in un valore sociale e di denuncia della settima arte. Nulla a togliere all’intrattenimento ma è consolatorio constatare che c’è ancora chi si impegna a cavalcare l’onda dell’arte per fare cultura. Ancor più consolatorio è sapere che oltre i nostri confini questo impegno venga notato.
Il prossimo 2 aprile, nella cinquina finale dei film in gara al Prix de l’impact ci sarà un film italiano. E’ la prima volta in assoluto nella storia di questo premio e il podio se lo conquista un documentario bellissimo ma molto duro che ha il titolo di “Lo stato della follia” e vede la regia di Francesco Cordio. Il lungometraggio fu proiettato in anteprima internazionale al Bif&st 2013 (Bari International Film Festival) e negli anni ha fatto incetta di premi e
menzioni nel nostro paese e in tutto il mondo, inclusa una nomination al Globo d’oro 2013.
Ora è in lizza per una nuova coccarda.
Come spiega la fonte ufficiale, “il Prix de l’impact, giunto alla sua quarta edizione, è un premio assegnato da Amnesty International Francia e dal FIGRA (Festival international du grand reportage d’actualité et du documentaire de societé) al film documentario la cui distribuzione ha comportato il cambiamento tangibile ed efficace sulle situazioni di violazione dei diritti umani”.
Oltre al regista romano, in gara ci saranno tre colleghi francesi ed uno svedese.
Per capire a pieno la forza de “Lo stato della follia” citiamo fedelmente la sua presentazione:
“Lo Stato della follia è stato realizzato con le immagini girate dallo stesso Cordio all’interno dei sei ospedali psichiatrici giudiziari a seguito della Commissione d’inchiesta sull’efficacia e l’efficienza del Servizio Sanitario Nazionale, presieduta da Ignazio Marino. Un viaggio crudo in luoghi remoti non solo geograficamente, attraverso il quale ci si addentra nella parte più oscura dell’animo umano, ma soprattutto più fragile di un Sistema degradato. Un ponte tra internati e resto del mondo in cui la voce di un ex detenuto, l’attore Luigi Rigoni e del racconto del suo inferno all’interno di un O.P.G., si fanno portavoce di uno strazio impossibilitato altrimenti ad esprimersi”
Il lavoro di Francesco Cordio può essere visto solo attraverso la piattaforma di video on demand Own air, con cui il regista sta lavorando alla realizzazione de” L’altra faccia della medaglia”, documentario che racconta la preparazione di due atleti italiani di seconda generazione alle Olimpiadi di Rio de Janeiro, con particolare attenzione al parallelo percorso di integrazione sociale.
Ecco il trailer ufficiale de “Lo stato della follia”