Una chiacchierata con Vladimir Luxuria a 360 gradi. Dalla gravidanza di Giorgia Meloni, che secondo Vladimir Luxuria potrebbe essere strumentalizzata, a Marco Prato, che Luxuria ha conosciuto e che, forse, è “bipolare”. 
Duro l’attacco riservato da Vladimir Luxuria a Giorgia Meloni: “La gravidanza? Molto probabilmente questa ci vuole marciare. Se una ci tiene così tanto a conciliare il lavoro e la maternità e lo rivendica come diritto delle donne, perché quando era ministro nel Governo Berlusconi non ha fatto nulla contro una pratica barbara e incivile come quella delle dimissioni in bianco? Una pratica vergognosa usata in particolar modo per poter licenziare le donne che restano incinte. Il Governo Prodi aveva tolto la pratica delle dimissioni in bianco, perché Giorgia Meloni che oggi parla tanto del diritto sacrosanto di poter essere sindaco e mamma quando era Ministro della Gioventù del governo Berlusconi non ha fatto nulla contro questa pratica ripristinata dal governo Berlusconi? Mi chiedo se tu sei ministro e non sei incinta non dici nulla, una volta che ti candidi sindaco a Roma incinta parli tanto di questo diritto? Servirebbe maggiore coerenza. Giorgia Meloni potrebbe anche utilizzare la maternità per dire ‘vedete, ci tengo così tanto alla mia città che mi sacrifico pur di diventare sindaco’. Molto probabilmente purtroppo in politica anche una cosa così bella come la maternità può essere usata per fare campagna elettorale. Berlusconi? Secondo me la Raggi le è molto simpatica, sotto sotto spera che vinca lei. Sono sicura che se la Raggi andrà al ballottaggio con Giachetti Berlusconi dirà di votare lei”.
Sull’omicidio Varani, Vladimir Luxuria ammette di aver conosciuto Marco Prato: “Da organizzatrice di eventi notturni romani, dico che noi siamo molto attenti sulla questione delle droghe. Se scoprono droghe in un locale ti fanno chiudere immediatamente. Certe volte sfidiamo anche la legge, perché facciamo delle perquisizioni anche quando non potremmo farle. Tanto è vero che una cosa del genere è stato possibile farla soltanto in una casa privata. Bisogna mettere in guardia i ragazzi contro questi parti chimici in cui ci si incontra in case private, senza nessun controllo. Marco Prato? Certo che lo conoscevo. Veniva spesso al Gay Village, mi invitava ai suoi eventi, lo conoscevo e mai avrei immaginato che questo ragazzo con l’aspetto piacevole e smart, che faceva sempre battute e che cantava Dalida, potesse covare dentro un mostro simile. Forse è vero che era bipolare“.