Michela Ponzani descrive le emozioni e gli eventi vissuti dalle donne durante la seconda guerra mondiale, attraverso lettere, racconti e stralci di giornale redatti dalle protagoniste dopo tanti anni di silenzio.

Drammatiche, e a tratti crude, sono le testimonianze delle protagoniste del libro che, oltre a subire i feroci colpi della guerra ai civili, sono vittime “dell’arma” della guerra alle donne: lo stupro. Lo stupro infatti può essere definito un vero e proprio strumento di guerra, risultato di veri e propri ordini alle milizie provenienti dall’alto, finalizzato a distruggere psicologicamente i paesi e il loro spirito di Resistenza, annichilendo e umiliando inevitabilmente le donne vittime di questa ignobile azione.

Sono molte le donne che subiscono la guerra passivamente, ritrovandosi sole e costrette a provvedere alla crescita dei numerosi figli e al loro mantenimento, in assenza dei mariti a volte morti in guerra, a volte scomparsi. Altre donne, prese dagli ideali della guerra, decidono di non voler più rappresentare l’angelo del focolare e sentono che è giunto il momento della liberazione da una condizione d’inferiorità, combattendo una “guerra parallela”, la guerra delle donne contro gli ideali sessisti del fascismo e lo stereotipo della disuguaglianza. E’ il coraggio delle partigiane a segnare l’inizio della lotta contro le discriminazioni di cui sono oggetto all’epoca per esempio nella scuola, nelle professioni e nelle relazioni sociali. E’ il coraggio delle donne contro i vari cliché relativi ai limiti della “mente femminile”, che inizia a concretizzarsi con la partecipazione delle donne stesse alle elezioni per l’assemblea Costituente del nostro Paese.

Michela Ponzani nel libro “Guerra alle donne” tratta un tema che difficilmente è oggetto di studi, ripercorrendo non solo i ruoli delle protagoniste durante la guerra, ma anche la paura, il sentimento di rivalsa e le tante altre emozioni che le atrocità della guerra hanno scaturito in loro. Si tratta della narrazione di episodi crudi ed ingiusti che suscitano, nel lettore, ammirazione per queste donne che in modi diversi hanno vinto una guerra che le ha segnate per sempre, distruggendo speranze e sogni di una vita. Donne che nessuno conosce e di cui nessuno ha parlato mai.

Camilla Miglio