Suturare una ferita o saldare una frattura ossea grazie ad una particolare “colla”. Una possibilità solo apparentemente impossibile. Grazie infatti ad una nuova ricerca del CNR di Rende, in collaborazione con i ricercatori dell’Università della Calabria e con il gruppo di ricerca di Ali Miserez della Nanyang Technological University di Singapore, è stata appunto realizzata una particolare colla, estratta dalle comuni cozze, che potrebbe nel giro di pochi anni rivoluzionare il mondo della medicina e non solo. Ne ha parlato il Dott.Bruno Zappone, CNR Nanotec, intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus, la radio dell’Università Niccolò Cusano, durante la diretta del programma Genetica Oggi.

Ottenere un collante biologico grazie alla “bava delle cozze”. Di cosa parliamo Dott.Zappone?

Il gruppo di nanotecnologia, di cui faccio parte, si occupa da tempo di studiare materiali provenienti dal mondo biologico per cercare di individuare dei meccanismi che possano essere replicati in modo artificiale. Alla luce di questo lo studio sulla “bava delle cozze” va avanti da alcuni anni e ci ha portato a capire come questi organismi riescono ad aderire a superfici varie immerse completamente in acqua. L’interesse per questo piccolo essere vivente è proprio qui, capire come la cozza riesca a fare ciò che nessuna colla creata dall’uomo riesce a fare. Le cozze riescono ad aderire tramite una specifica proteina secreta dal mitile stesso.

Siete riusciti a replicare questo collante naturale e in che modo potrebbe essere impiegato?

Siamo nella fase in cui siamo riusciti ad individuare quali fenomeni chimico-fisici ci sono alla base di questo “super collante”. Ci vorrà ancora del tempo prima di poterlo realizzare, ma la mia impressione è che ci si stia comunque muovendo molto velocemente. Le applicazioni, molto attese, sono sicuramente nel settore medico. Pensiamo alle suture durante un intervento chirurgico. I due lembi potrebbero essere uniti insieme al meglio grazie a questo tipo di collante che riuscirebbe a farli aderire proprio grazie al fatto che riesce ad incollare perfettamente anche le superfici umide. Addirittura anche nel caso di distacco della placenta si potrebbe iniettare una sostanza collosa ed adesiva per risolvere il problema.

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