Stefano Palmieri è un ragazzo che sta cercando di farsi strada. Come? A suon di canzoni ed emozioni. Viene da Taranto ma è attivo sulla scena romana da tempo ed ora “alza la voce” dal coro con l’uscita di un singolo che è destinato a far parlare di sé, “1/4 di me”. Scopriamone di più cercando anche di conoscere meglio il ragazzo attraverso questa bella chiacchierata.

Cercare di fare il cantautore nel 2016 ha ancora senso?
In realtà non avrebbe senso fare più niente, ormai, ma ognuno credo debba inseguire le sue passioni e i suoi sogni. Non possiamo arrenderci alla ormai morta discografia, dobbiamo cercare di sovvertire il trend creando bella musica.

La tua è una generazione che non staccherà mai il cordone ombelicale?
In realtà siamo obbligati a volte a rimanere legati ai nostri genitori per motivi specialmente economici. Ma io credo che, come nel mio caso, le difficoltà nel mondo lavorativo e la cosiddetta “crisi” ci possa spingere a darci da fare rimboccandosi le maniche.

La sonorità del singolo è molto acustica. Hai cercato di rimanere nel solco della tradizione?
Da quando scrivo mi sono avvicinato molto alla chitarra acustica molto probabilmente perché suono spesso da solo, e questo ha influenzato tutte le mie ultime produzioni, nonostante io nasca come chitarrista elettrico Rock/Blues. Diciamo sto cercando un compromesso fra le mie origini e il mio presente da cantautore.

Stai suonando molto. Credi che i live siano importanti per un artista?
I live sono la nostra scuola. Proprio per questo quest’estate sono stato moltissimo in giro. Circa 30 date come #CantautoredaSpiaggia. Ho girato gran parte delle spiagge italiane come artista di strada (o di spiaggia!) per promuovere il mio omonimo EP e devo dire che mi è servito molto.
La classica gavetta, è lunga, stressante, ma obbligatoria!

“1/4 di vita” è un calcolo che hai fatto su quali basi matematiche?
Spesso ci si augura di “campare” 100anni. Penso che i 25 anni rappresentino un gradino importante dove si generano cambiamenti, più che fisici, mentali. Le prime responsabilità, i primi contatti con la dura realtà, ci si mette in gioco e si devono mettere in pratica tutti i vari insegnamenti appresi durante la nostra vita.

Se tu fossi Carlo Conti ti chiameresti al prossimo Sanremo?
Penso che, nonostante sia sempre al centro di polemiche, il Festival di Sanremo mantenga sempre un certo fascino specie per chi scrive. Sarebbe bello un giorno parteciparvi.

Come è nato il video?
Insieme al regista Paolo Palmieri, volevamo raccontare i momenti e i luoghi più importanti della mia vita. Da qui le immagini della mia Taranto, di Roma, e della mia famiglia. Fare una scelta dei “filmini” e delle giuste location non è stato affatto facile, ma ci ha aiutato Lorenzo Manfreda che con la sua maestria è riuscito a miscelare i vari momenti. Sono molto soddisfatto del risultato e di aver avuto una squadra così valida al mio fianco.

Ecco il video di “1/4 di vita”: