Ballando con le Stelle sta tornando. Da sabato, in prima serata su Raiuno, Milly Carlucci si ritroverà per l’undicesima edizione alla guida di questo programma che continua a stupire e a incuriosire. Per parlare di Ballando con le Stelle ma non solo, Milly Carlucci ha accettato di rilasciare una intervista a Radio Cusano Campus. Milly Carlucci, alla vigilia del ritorno in tv di Ballando con le Stelle, non nasconde di essere emozionata: “Questo lavoro ti dà sempre grandi emozioni. Nel momento in cui non dovessi più avere paura o essere preoccupata, o avere l’insonnia prima di un debutto, sarebbe meglio che lasciassi perdere. Invece per fortuna ogni volta mi sembra di essere un’esordiente alla prima prova. Oggi, in un mondo della comunicazione rapido e spietato come il nostro- ha aggiunto Milly Carlucci, conduttrice di Ballando con le Stelle – è impossibile adagiarsi sugli allori, ogni sera è un nuovo debutto, ogni sera si apre una storia nuova”.
Poi Milly Carlucci, conduttrice di Ballando con le Stelle, ha rivelato quali sono alcuni dei segreti della longevità del suo successo: “Per durare negli anni hai bisogno di avere grandissima umiltà, serve tanto lavoro, occorre molto studio, non può mai mancare la voglia di riaggiornarsi e, bisogna ammetterlo, serve anche un pizzico di fortuna. Questo è un mestiere nel quale contano le coincidenze, le occasioni. Certe volte situazioni che possono sembrare deleterie si trasformano in grandi fortune, altre cose su cui puntavi tantissimo si rivelano un disastro. A differenza delle professioni classiche non ti basta lavorare per dire di andare avanti e migliorare, potresti lavorare tanto e girare a vuoto. Serve un pizzico di fortuna”.
Milly Carlucci, storico volto della Rai e conduttrice di Ballando con le Stelle, ha poi dato delle anticipazioni sulla nuova edizione del format. La prima ballerina per una notte della nuova edizione di Ballando con le Stelle sarà Conchita Wurst, drag queen e cantante austriaco: “La televisione entra nelle case di tutti e quindi, che lo voglia o no, lascia un segno. Crea riflessioni, pensieri. Noi siamo un programma di varietà, non facciamo discorsi politici, morali o contenutistici, ma io credo che i messaggi più importanti arrivino sempre quando non c’è il pulpito da cui predicare. La normalità del comportamento è quella che crea il senso di accettazione”.
Milly Carlucci, conduttrice di Ballando con le Stelle, spiega: “Faccio un esempio: quando abbiamo avuto Giusi Versace non l’abbiamo trattata con le molle o con i guanti di velluto perché un tragico incidente l’ha resa disabile. Il modo giusto di trattare un disabile è quello di accettarlo è quello di accettarlo come un non disabile e di rendere normale tutto quello che si fa”.
A Ballando con le Stelle parteciperà anche Nicole Orlando, l’atleta con sindrome di Down medaglia d’oro alle paralimpiadi. Milly Carlucci ne è orgogliosa: “Lei è un orgoglio italiano, è nel programma perché è una campionessa, è una stella dello sport. Poi ha un cromosoma in più rispetto ad altri atleti e ad altri esseri umani, ma questo non cambia la nostra percezione di Nicole. Per noi Nicole è una grande atleta”.
In edizioni di Ballando con le Stelle di altri paesi hanno già ballato delle coppie omosessuali. Anche in Italia prima o poi vedremo un qualcosa di simile. Milly Carlucci rivela: “In questa edizione abbiamo una situazione particolare, che potrebbe somigliare a questa. E’ quella di Plati. Un cartoon che balla con un essere umano. Il ballo è ballo, non è un fatto ideologico o politico. Nel ballo ci sono coppie fatte da due uomini, da due donne, si balla in tre, in quattro. Qualcuno farà polemica su questo programma? Ognuno può polemizzare su quello che vuole. Il motivo per cui noi abbiamo invitato Conchita è perché ha un grande successo, il suo trionfo planetario di sicuro non è soltanto un fatto di propaganda sociale o politica”.
Ballando con le Stelle a parte, da Milly Carlucci, un consiglio ai ragazzi che vogliono sfondare nel mondo della tv: “Bisogna essere molto molto preparati e bisogna capire qual è la nicchia nella quale ci si può infilare. Il mondo della televisione, come quello della comunicazione, è estremamente targettizzato. Ci sono molti pubblici diversi, pensare di poter fare spettacolo genericamente non funziona più. Bisogna pensare a quale fetta di pubblico si vuole colpire”.