Furbetti del cartellino al Senato, che timbrano e se ne vanno, un po’ come i dipendenti assenteisti finiti nell’occhio del ciclone nel corso delle ultime settimane. Secondo Vincenzo D’Anna non è così. A detta di Vincenzo D’Anna, senatore e portavoce di Ala, questa è una polemica pretestuosa, montata per un clamoroso abbaglio del Presidente del Senato, Grasso.
Furbetti del cartellino in Senato? Vincenzo D’Anna, senatore e portavoce di Ala, è intervenuto questa mattina su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
D’Anna, tra le altre cose, ha commentato la questione legata ai furbetti del cartellino in Senato: “E’ una scemenza. Questa discussione è nata perché il Presidente Grasso molto spesso va in bambola. La gente deve sapere che l’apposizione del cartellino non dà diritto a niente. Se tu non prendi parte almeno al 30% dei voti che in giornata si esprimono comunque il senatore non prende la diaria, che ci sia o non ci sia il cartellino immesso. Ieri hanno fatto una polemica con il Presidente Napolitano, che se ne era andato da cinque minuti. Il regolamento non prevede che debba togliere il cartellino, ci sono i commessi a fare queste cose. Napolitano è un senatore a vita, che venga o non venga in Senato lo stipendio lo prende lo stesso. Queste sono discussioni inutili che vengono fatte solo per sputtanare il Parlamento. C’è una sorta di imbecillaggine collettiva”: