Sammy Varin è una delle voci storiche di Radio Padania. L’ha chiamato in causa il giornalista David Parenzo ai microfoni di Radio Cusano Campus quando, per LINGUE A SONAGLI, lo ha definito: “E’ un signore che guadagna soldi picchiando radiofonicamente la povera gente. È un miserabile della radio, uno che ogni giorno sputa su migranti, zingari e sulla povera gente. Ha costruito una professione sull’odio e spero che, quando verrà ospite su Radio Cusano Campus, non faccia il coniglio perché di solito, quando è fuori dai suoi studi, diventa un vergognoso moderato”. Non è mancata la risposta dello speaker nordico che, con l’occasione, ha picconato anche più in generale i network radiofonici italiani.

Sulle accuse di razzismo di David Parenzo: “Mi accusa di fare i soldi parlando dei poveretti ma i poveretti per lui sono soltanto gli immigrati irregolari mentre quelli veri, quello italiani, Radio24 non li fa parlare perché non dicono quello che vogliono sentire alla trasmissione La Zanzara. Quello veri vengono in trasmissione da noi. Io miserabile della radio? I miserabili purtroppo sono altri ed io li ascolto per davvero, come quelle telefonate di quei signori disperati che si lasciano morire in automobile. È successo da poco a Cinisello Balsamo mentre, a poche centinaia di metri, c’era il residence a quattro stelle dove alloggiavano gli immigrati”.

Sulle possibili querele di Parenzo: “Ha minacciato per parecchi mesi di querelarmi e la cosa ha iniziato anche a farmi un po’ paura. D’altronde lui è uno che non molla finché non ha i tuoi soldi e ha, alle spalle, una famiglia di avvocati. E’ un rompicoglioni e un tirchio! Poi un giorno ho incontrato Salvini qui in Radio Padania e mi ha tranquillizzato mettendosi a ridere”.

Il contrattacco: “Qualche anno fa ho assistito alle presentazioni del libro di David Parenzo sulla Lega Nord e il signore ha girato tutte le sezioni guadagnando bei soldini senza farsi troppi problemi. Poi è passato dall’altra parte”.

Sulla situazione dei network radiofonici in Italia “Se fossi Linus anche solo per un giorno, cambierei subito la programmazione della radio. Cercherei di non fare il lavaggio del cervello alla gente. Quando facevo io il programmatore nelle radio importanti, stavo ben attento a non ripetere le stesse canzoni alla stessa ora. Ora invece lo fanno apposta così tu hai la percezione che quel pezzo è bello. E intanto ci hanno tagliato i fondi e noi delle radio minori rischiamo di andare tutti a casa”.

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Ascolta qua l’intervista integrale di LINGUE A SONAGLI
In onda su Radio Cusano Campus tutti i sabato alle 14 su 89.100 FM e in streaming e in podcast

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