“La crisi migratoria è un problema grave che, se non viene gestito bene, rischia di scatenare un nuovo conflitto balcanico”. E’ l’allarme lanciato da Aurelio Juri, politico sloveno ed ex parlamentare europeo, intervenuto ai microfoni della trasmissione “Il mondo è piccolo”; condotta da Fabio Stefanelli su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
“Gli equilibri politici nazionali nei Paesi balcanici non si sono risolti del tutto -ha spiegato Juri-, quindi basta poco in quest’area per far riaccendere il fuoco dei nazionalismi. Sull’esempio che il Presidente ungherese Orban ha dato a tutta l’Europa dell’Est, i Paesi della rotta balcanica stanno diventando di destra. Per loro l’Europa è qualcosa dalla quale solo prendere, senza dare nulla. Ricordo che dalla primavera ad oggi oltre 400mila profughi hanno attraversato la Slovenia. E’ un problema grave, che se non viene gestito bene, rischia di scatenare un nuovo conflitto balcanico. Bisogna intervenire in tempo, già ai confini della Grecia e della Turchia. Un problema umanitario si sta trasformando in un grave problema politico. I profughi rischiano di arrivare in un’Europa peggiore del Paese che hanno lasciato. Stanno arrivando così velocemente e in tanti, che l’Europa non riuscirà più ad accoglierli. Quando dodici anni fa l’Unione Europea ha accolto dieci nuovi membri ha sbagliato, ha preso molti Paesi tra cui la Slovenia che non meritavano di entrare in questa comunità, perché non avevano ancora chiari i valori da rispettare. E’ quello che sta avvenendo con i Paesi dell’Est che rifiutano la ridistribuzione dei migranti. E’ stato un passo affrettato che oggi stiamo pagando”.
Dello stesso avviso Laszlo David Galantai, Addetto agli affari politici all’Ambasciata d’Ungheria in Italia. “La presenza di decine di migliaia di migranti nei paesi balcanici presenta delle sfide in sè, che andrebbero ad aumentare in modo significativo se i profughi dovessero intasarsi nei Balcani –ha affermato Galantai a Radio Cusano Campus-. E’ per questo che il governo ungherese ha da sempre sollecitato il controllo efficace dei flussi migratori al di fuori dei confini europei, cioè dalla Grecia e dalla Bulgaria. Se la Grecia è incapace di controllare i propri confini, allora dobbiamo rafforzare le frontiere meridionali della Macedonia e della Bulgaria per evitare lo scenario preoccupante che riguarda la rotta balcanica. Proprio di questo tema hanno parlato i paesi del gruppo Visegrad in una riunione a Praga con la presenza straordinaria della Macedonia e della Bulgaria”.