Da primo cittadino non ho alcuna intenzione di celebrare matrimoni con sposi dello stesso sesso. Insomma, il ddl Cirinnà ancora non è legge, ma in Italia c’è già (almeno) un sindaco pronto a farsi obiettore di coscienza.La presa di posizione di Mario Agnelli, Sindaco di Castiglion Fiorentino, non lascia spazio a dubbi. Il primo cittadino di Castiglion Fiorentino è intervenuto questa mattina su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it)  nel corso del format ECG Regione,  condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, per motivare la sua scelta.

 

“La reazione alla mia presa di posizione un po’ me la immaginavo, anche se forse è stata spropositata”, ha detto Agnelli. “Io credo di aver espresso un parere a favore degli ideali in cui credo e della famiglia tradizionale, non ho espresso nessun giudizio rispetto alle coppie di fatto o alle unioni civili, ho semplicemente manifestato quella che è la mia posizione. Io due uomini o due donne non li sposerò mai, nemmeno con il ddl Cirinnà“.

 

Il sindaco di Castiglion Fiorentino precisa: “Metterò in condizione di officiare coloro che vogliono portare avanti questa istituzione. Io non lo farò. Inserire la possibilità di obiezione di coscienza da parte dei singoli sindaci dei comuni all’interno del disegno di legge potrebbe essere una idea. Io non officio. Se questo è quello che viene chiesto a un sindaco può venire qui il Presidente del Consiglio o chi per lui, io questa tipo di unione non intendo celebrarla.  Credevo che il Governo, quello in carica e quelli precedenti, fosse stato incaricato per far fronte a delle emergenze. Quando nelle piazze un sabato manifestano coloro che vogliono i diritti anche per gli omosessuali e il sabato successivo scendono in piazza coloro che sono a favore delle famiglie tradizionali, con il family day, significa che il cittadino comune ha deciso di manifestare la propria idea. Il Governo si è avventurato in una decisione non avallata dal popolo”.