Affittopoli? E’ la scoperta dell’acqua calda. Alfio Marchini non le manda a dire ed è pronto a dare l’assalto finale al Campidoglio. Ma nel frattempo critica chi vorrebbe scaricare tutta la colpa di affittopoli sui dirigenti di Roma Capitale: “E’ ora che la politica si assuma le sue responsabilità”.
L’Ingegnere Alfio Marchini non le manda a dire quando si trova a commentare la questione Affittopoli: “Un anno fa –ha affermato Marchini-, abbiamo denunciato due trasmissioni di Giletti quello che oggi emerge. Chi governava allora diceva che era tutto falso. Oggi si scopre l’acqua calda e anche abbastanza in modo vigliacco si scarica la responsabilità ai dirigenti. La responsabilità è politica di chi ha governato in questi anni. Basta con questo meccanismo di scaricabarile. E’ il modo di una sinistra che non è al livello della sua storia”.
Su affittopoli, Marchini specifica: ” Non è Tronca che sbaglia, è la politica che in silenzio cerca di far dimenticare ai romani di chi è la colpa dello scempio di questo scandalo che penalizza i cittadini romani. Se questi immobili fossero messi a reddito in modo intelligente, si potrebbero abbassare le tasse. Fra pochi mesi i romani saranno chiamati alle urne e potranno decidere se cambiare le cose o meno, se decideranno di no sarà anche colpa loro. Ci sono interessi privati dietro appalti pubblici. Si è governato promettendo case in cambio di voti. Ora però i soldi sono finiti. Il voto di scambio, gli immobili di scambio non devono esistere. Questo meccanismo è la foto di un sistema che va avanti da decenni. Il dirigente firma e avalla una visione politica sbagliata, ma dire che da 20 anni nessuno sa qual è il patrimonio immobiliare di Roma per colpa dei dirigenti è ridicolo. Il dirigente esegue quello che la politica gli dice di fare. Prima si punisce chi ha la responsabilità politica, poi anche chi ha avallato queste scelte”.
Dopo aver commentato la vicenda Affittopoli, Alfio Marchini ha parlato delle prossime elezioni amministrative nella Capitale: “Ci fosse stato un politico che ha detto di aver sbagliato. E’ ora che i romani si sveglino e diano il voto a programmi seri e non a chi gli racconta frottole. Il tema è che Roma è in una situazione drammatica, emergenziale. Il regolamento che consente al sindaco di fare alcune violazioni è vincolato al Consiglio Comunale, che ha un regolamento che prevede il consociativismo per ingessare l’attività politica. Dopo le elezioni ci saranno 5-6 gruppi e chi vincerà avrà ancora più difficoltà a governare questa città. Ognuno è più preoccupato ad affermare la propria identità. Serve uno schieramento che possa aggregare più forze possibili. E’ Roma che ci impone le proprie condizioni. Bisogna costruire uno schieramento che sia il più ampio possibile. Prendo atto che il Pd fa una politica ad escludere, il centrosinistra è finito. Prendo atto anche che i 5 Stelle sono chiusi dentro un loro meccanismo ad escludere. Reputo che sia responsabile cercare di creare uno schieramento moderato più ampio possibile che rispetti le diverse identità culturali, con un progetto coeso per un rinnovamento puntuale di Roma e non un’armata brancaleone. Primarie allargate? Sabato facciamo i corpi intermedi, le categorie, le associazioni, i professionisti vanno valorizzati, non rottamati. Sono elementi fondamentali a maggior ragione in un momento di crisi. Un programma non può che nascere da coloro che svolgono attività. Bisogna passare dal basso, dal coinvolgimento di un popolo che si mette in marcia. No ammucchiate, ma diverse identità coese su un’unica programma.