Gli italiani se la stanno godendo al Processo del Lunedì ma Francesca Barra è una che ha sempre molto da fare e da dare e che macina chilometri da anni. Giornalista, conduttrice televisiva e radiofonica e anche scrittrice (presto una nuova uscita), passa con disinvoltura da La7 (dove ha anche condotto In Onda con Paragone) a Mediaset e alla Rai. Francesca è una che nel mondo della comunicazione è a suo agio, eppure qualche santino c’è e ce lo svela in una bella intervista su Radio Cusano Campus.
Sulle lobby della comunicazione in Italia: “E’ una colpa essere bionde in Italia? Sì, sei vittima di molti pregiudizi. Se poi non appartieni ad una precisa casta e non hai nessuno che ti protegge, nell’attacco tu sarai sempre solo”.
Sulla Carfagna: “Può essere associata alla determinazione. Lei è stata la prima a condurre delle battaglie non indifferenti ed ha pagato molto il fatto che fosse una bella donna. Qualcosa di concreto, invece, l’ha portata avanti”
Torna sulla polemica col Fatto Quotidiano: “Quando è uscito il mio libro “Verrà il vento e ti parlerà di me”, avevo già scritto e pubblicato molto come ad esempio la biografia ufficiale di Giovanni Falcone insieme a sua sorella. Non nascevo ieri, come volevano far credere. Una scuola lucana ha adottato il mio libro come testo extra-scolastico perché parla delle storie dei loro nonni e mi ha invitato a parlarne. Una mattina quella scuola mi ha mandato lo scatto della classe col mio libro in mano dicendomi che ci tenevano che la foto fosse pubblicata e che avevano il consenso di tutti i genitori. Io l’ho fatto e il Fatto Quotidiano ha ironizzato su di me chiedendosi anche che scuola fosse una che ha la tv in classe. Peccato che fosse un supporto per un alunno audiolesi! Peccato anche che nessuno mi abbia mai chiesto scusa”.
Sulla chiusura del suo programma su Radio1 “La Bellezza contro la Mafia”: “Ufficialmente l’hanno chiuso per mancanza di fondi ma io venivo pagata 600 euro al mese! Per quella cifra lo scrivevo, lo conducevo e chiamavo da sola gli ospiti col mio cellulare. Non mi prendete in giro. Era un fiore all’occhiello quel programma radiofonico ma è stata una storia simile a quella capitata a Don Aniello Manganiello trasferito senza una ragione”.
Sulla sua presunta lite con Paragone a In Onda: “Gianluigi Paragone mi ha voluta con sé a In Onda buttandomi nella gabbia dei leoni ed io ricambio il favore invitandolo a Lingue a Sonagli. Questo per far capire che non è vero che abbiamo litigato e che me ne volevo andare. Siamo cari amici ed è stata un’esperienza bellissima”.