­Netflix, la piattaforma di video-on-demand leader nel settore con un database contenente migliaia di titoli tra film e serie tv, è approdato in Italia. Grazie al successo di serials come House of Cards e Orange is the new black, si configura come un vettore di mutamenti profondi, non limitati al mondo dei media. Come sostiene il professor Sergio Brancato, docente di “Sociologia dei processi culturali e della comunicazione” presso l’Università Federico II di Napoli, intervenuto ai microfoni di ‘Radio Cusano Campus’, “siamo di fronte ad un’idea nuova d’individuo e dunque di società che, come sempre è accaduto, si rende leggibile attraverso le produzioni dell’immaginario”.

L’arrivo di Netflix sembra generare nei suoi competitor – Sky e Mediaset in particolare – una certa apprensione. Si tratta davvero di un avvenimento tanto sconvolgente?

Sconvolgente forse è una parola grossa. È pur vero però che il sistema audiovisivo italiano è abbastanza attardato. Netflix è uno dei possibili modelli di trasformazione delle forme di consumo dei prodotti audiovisivi e, quindi, del rapporto tra gli individui e la tecnologia. Bisogna dunque farci i conti, è inutile ragionare nei suoi confronti in termini di misure ‘protezionistiche’.

La Rai sembra invece convinta che il pubblico televisivo italiano sia troppo ‘conservatore’ perché Netflix abbia effetti così dirompenti…

La Rai ritiene di non essere minacciata da Netflix semplicemente perché il pubblico dei suoi prodotti di fiction è così vecchio che il problema della concorrenza con Netflix non si pone proprio! Il bacino di utenza del servizio pubblico è ‘anziano’ e questo, purtroppo, è un problema della Rai.

L’innovazione di Netflix riguarda anche le logiche di palinsesto. Rendendo immediatamente disponibile un’intera stagione delle sue serie tv – una sorta di ‘film lungo tredici puntate’ – Netflix può ridefinire il rapporto tra cinema e televisione?

Senza dubbio. Inventai un neologismo al riguardo, ‘post-serialità’, per provare a spiegare cosa stesse accadendo nella nostra società e nelle sue forme della comunicazione. Occorre smettere di pensare al cinema e alla televisione in senso ‘classico’ e iniziare a ragionare all’interno di un nuovo orizzonte che riguarda il Web, in cui si creano nuove tipologie di relazione interpersonale tra noi e il mondo attraverso le forme dell’immaginario. È un nuovo modello di società. Di questo parliamo quando ragioniamo di realtà come Netflix.