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21 Dic, 2015 – 11:03

Don Aniello Manganiello: “Higuain Cristo moderno? Può insegnare ai ragazzi il sacrificio”


Don Aniello Manganiello è uno di quei preti che vanno dritti per la loro strada. Lo amano in molti. Lo detestano molti altri. E’ la sua forza, è la forza con cui lavora insieme ai ragazzi contro la criminalità. 16 anni a Scampia ed un trasferimento che ha molto fatto discutere, ospite di LINGUE A SONAGLI su Radio Cusano Campus ha un’idea precisa di come il calcio, e il Napoli più nello specifico, possa fare molto per la sua battaglia.

Don Aniello Manganiello, il prete “anti-camorra” che ha lavorato 16 anni coi ragazzi di Scampia, ha espresso chiaramente la sua opinione circa la possibilità di asservire il calcio anche a scopi più alti e di rivalutare la figura di Gesù Cristo.

Su Gonzalo Higuain: “Gonzalo Higuain un Cristo Moderno? Di certo può essere uno che, oltre a dare tutte le energie alla squadra, ha la forza per diventare un esempio dell’osservanza delle regole e del rispetto dell’avversario non reagendo mai alle provocazioni e continuando solo a far parlare di sé perché gioca bene. Non tutti se ne rendono conto ma Higuain è un vero e proprio idolo nell’immaginario dei giovani e può insegnare a loro ad amare la fatica, la disciplina e il sacrificio attraverso cui è diventato quel che ora è. La criminalità avrebbe davvero vita più difficile con valori come questi nelle teste dei ragazzi”.

Su Scampia: “Ho capito in questi 16 anni che la Camorra è un ammortizzatore sociale e la possiamo far fuori solo col lavoro. Di questi 16 anni mi resta molto e a Scampia ci torno spesso. Non certo per farmi una passeggiata. Il nostro lavoro ha lasciato il segno, ha prodotto delle realtà belle che continuano ancora in quel territorio ad essere contrasto alla criminalità organizzata. Mi riferisco in particolare all’Oratorio Don Guanella che oggi vanta 300 ragazzi iscritti ed una squadra di calcio in Promozione dove i giovani praticano un calcio sociale”.

Su Gomorra: “I produttori della serie e del film dicono che queste opere nascano per far conoscere all’opinione pubblica quello che la Camorra è. Io, invece, non credo a queste affermazioni perché si celebra la Camorra in modo sfacciato e basta. In queste fiction non c’è mai nessuno che faccia aperto contrasto o critica alle azioni e questo non fa bene ai giovani”.

Gesù Cristo rock star: “ I giovani Gesù lo amano. Magari non amano la Chiesa ma lui sì. L’interesse per Gesù Cristo da parte dei giovani è molto forte tanto che c’è un ritorno al sacro e all’esperienza religiosa. Perché? Perché Gesù è una persona credibile”.

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L’intervista integrale su
LINGUE A SONAGLI
in onda Radio Cusano Campus
sabato alle 14 su 89.100 FM o in podcast

Lingue A Sonagli,

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