Nicola Morra, senatore del Movimento Cinque Stelle, è intervenuto su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università Niccolò Cusano,  nel corso del format ECG Regione.
Il durissimo l’attacco di Nicola Morra, senatore del Movimento Cinque Stelle, a quella che lui considera come stampa di regime: “Ormai non mi arrabbio più, verifico e constato.Ieri ad esempio mi ha colpito Mieli, su La7, che ha detto ‘Vorrei proprio non dar ragione a Di Maio’ ma sono costretto a farlo’. Evidentemente in Mieli c’è pregiudizio verso il Movimento Cinque Stelle, in una sorta di dimmi da quale parte ti trovi ed io ti do ragione o torto a prescindere. Una delle prime misure che prenderemo sarà quella di abolire il Finanziamento Pubblico alla Stampa. Sia a contribuzione diretta sia con interventi attraverso spazi pubblicitari acquistati dalle grandi società controllate dal pubblico, perché poi sono questi spazi che forniscono il foraggio a chi deve campare. Lasciatemi ricordare il caso dell’Unità, che dopo aver per decenni rappresentato l’emblema di un mondo che voleva distinguersi è diventato ora uno strumento del potere”.
Il senatore del Movimento Cinque Stelle Nicola Morra ha definito impropria e fuorviante la richiesta di Saviano di dimissioni nei confronti del Ministro Boschi: “Io me la prendo con lei per le dichiarazioni che ha rilasciato in difesa del papà. Lei ha detto che il padre è una persona perbene. Fermo restando che le colpe dei padri non ricadono sui figli, bisogna ricordare che il papà della Boschi è stato condannato per omesse e inesatte segnalazioni agli organismi di vigilanza. Non si tratta proprio di cose leggerine. Ora valuteremo se dovessero emergere cose importanti in merito al conflitto d’interessi. Ma il politico oltre ad essere onesto deve anche apparire onesto. Tra l’immagine e la sostanza in questi casi deve esserci assoluta coincidenza. L’errore di Saviano sta nell’attaccare il ministro Boschi su qualcosa che riguardasse unicamente il papà e invece bisognava redarguirlo sulle dichiarazioni che ha rilasciato a difesa del padre”.