Una protesta in grande stile alla Scala di Milano. Efe Bal nella sua manifestazione pro prostituzione non si è risparmiata. E su Radio Cusano Campus racconta cosa l’ha spinta ad agire in questo modo. 
Efe Bal è stata lo scorso 7 dicembre la prima transessuale ad assistere all’inaugurazione della stagione della Scala di Milano. Questa mattina è intervenuta su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, nel corso del format ECG Regione, con Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, per parlare di quanto accaduto lunedì sera a Milano.
 
Efe Bal ha parlato della sua presenza alla prima della Scala: “Avevo già pensato di fare qualcosa di eclatante, essendo la prima transessuale ad assistere all’inaugurazione della stagione della Scala. Quando sono entrata alla Scala tutti mi hanno intervistato e mi hanno scattato diverse foto. Ho comprato un biglietto di prima fila pagandolo 2,200 euro. Sono stata eletta da molti come la più elegante della serata. In tanti hanno criticato l’abito della Santanchè, Valeria Marini invece aveva una lampada al posto della borsa. Io invece ero molto sobria. Un signore all’intervallo mi ha detto che ero meravigliosa e ha aggiunto che la prossima volta che verrà a Milano mi verrà a trovare. C’erano anche diversi miei clienti con le loro famiglie e le loro mogli. Le donne, purtroppo, più diventano ricche e più stanno male”.
Efe Bal al bar ha incontrato Daniela Santanchè nel suo abito verde: “All’intervallo ho incontrato la signora Santanchè con quell’abito verde e le ho detto che ero felice del fatto che fosse diventata anche lei leghista. Ha reagito in modo orribile, mi ha risposto che non diventerà mai leghista. Lo ha fatto in modo cattivo, molto diretto, mi ha quasi spaventata”.
Arriva così, al termine dello spettacolo, la sua protesta: “Dal primo momento che ho comprato il biglietto ho avvertito tutti che sarei stata in prima fila. Dovevo fare comunque qualcosa, dovevo fare comunque la mia protesta. Quando è finito lo spettacolo, mentre calava il sipario, mi sono alzata e mi sono tuffata, per due metri e mezzo, tre metri, sul palco. Credo di aver colpito anche un signore che suona la tromba. Poi sono corsa verso il centro del palco, con le mani alzate, e ho aperto la maglietta che avevo preparato, con la scritta “Regolarizziamo la prostituzione per una Italia più ricca e più equa”.”
Efe Bal spiega il motivo della sua protesta: “Da tre anni sono in guerra con Equitalia. Ho un debito di quasi 800.000 euro con il Fisco.  Non possono chiedermi questa cifra per un lavoro che non è riconosciuto dall’Italia, per un lavoro che non è riconosciuto dal Fisco. O regolarizzano questa professione e allora io pago le tasse o altrimenti ignorano questo lavoro e in questo caso non devono venire a chiedermi i soldi. Pagherò le tasse quando sarò riconosciuta dal fisco e dalle istituzioni, senza nascondere nulla. Voglio poter andare alla camera di commercio a dire quale lavoro faccio. L’Italia ha bisogno di soldi, ci sono 50.000 prostitute in Italia quindi io vorrei pagare le mie tasse e come me molte altre prostitute, ma vogliamo che questa professione venga riconosciuta”.