L’Università di Palermo è stata teatro dell’incontro tra il noto cantautore Roberto Vecchioni, professore presso l’ateneo di Pavia, e gli studenti della facoltà di Ingegneria. Le prime battute dell’intervento del Prof. Vecchioni vertono attorno alle percezioni e alle considerazioni fatte dallo stesso appena giunto nel capoluogo siciliano. “Un’isola di merda”, tuona il prof. cantautore, e parte il valzer delle polemiche. Le constatazioni di Vecchioni riguardano vari aspetti che caratterizzano Palermo, dall’abitudine al non rispetto delle regole (nessuno indossa il caso), alla sregolatezza del traffico che arriva ad immobilizzare i cittadini. Davanti allo sdegno dei ragazzi Vecchioni replica:
“Significa che non hai capito cos’è il senso dell’esistenza con gli altri. Non lo sai, non lo conosci. E’ inutile che ti mascheri dietro al fatto che hai il mare più bello del mondo. Non basta, sei un’isola di merda. Non amo la Sicilia che rovina la sua intelligenza e la sua cultura, che quando vado a vedere Selinunte, Segesta non c’è nessuno. Non amo questa Sicilia che si butta via”.
Vista la durezza della posizione assunta da Vecchioni e l’impossibilità di replicare, molti ragazzi hanno reagito abbandonando l’aula magna della facoltà d’Ingegneria. Le forme più aspre di contestazione alle parole del cantante si sono consumate però sui social network, con il profilo Twitter di Vecchioni preso d’assalto e ricoperto di insulti anche se non sono mancati i sostenitori del prof, pronti a giurare che le parole di disprezzo contro l’isola fossero principalmente provocatorie.
Anche la senatrice siciliana di Ncd Simona Vicari ha commentato la vicenda etichettando le parole di Vecchioni come “sproloqui volgari”: “Rispetti la Sicilia – ha cinguettato Vicari – che da millenni è un faro della cultura euromediterranea”. I precedenti tra Vecchioni e la Sicilia non sono certo confortanti. Era il 17 agosto 1979 quando il cantautore viene arrestato con l’accusa di aver ceduto uno spinello, due anni prima, durante un concerto nel corso della Festa dell’Unità. Da questa triste vicenda, che si concluse con l’assoluzione di Vecchioni, trasse ispirazione per due sue famose canzoni del suo repertorio, “Lettera da Marsala” e “Signor giudice (un signore così così)”
Mai stato a Palermo.