Un fiume in piena, Sara, studentessa italiana di origini marocchine, musulmana, che non ne può più di falsità, pregiudizi e fomentatori d’odio.
“Ho sempre partecipato alle recite e alle feste natalizie quando andavo a scuola e anche i miei genitori, marocchini musulmani, non si sono mai opposti. Cantavo anche le canzoncine natalizie. Per questo la polemica montata negli ultimi giorni è surreale. Salvini e parte della stampa sono fomentatori d’odio”.
A parlare, a Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi NIccolò Cusano, nel programma ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, è Sara Hayane, studentessa italiana di origini marocchine, 25enne.
Sara non ne può più di quelle che ritiene essere bufale messe in giro per screditare i musulmani: “Contro i musulmani c’è una campagna mediatica vergognosa per aizzare le persone contro gli islamici e contro i musulmani. La vita di tutti i giorni ci insegna che la via della convivenza e del rispetto reciproco è possibile. Non possiamo permettere ai fomentatori di odio di dividerci e di trascinarci in una guerra di religione senza senso”.
Sara, musulmana, porta il velo e ha notato, dopo gli attentati di Parigi, un cambiamento di comportamento da parte delle persone nei suoi confronti: “La mala informazione, questi media scorretti e fuorvianti, fanno breccia nell’ignoranza. C’è chi è riuscito ad aprire gli occhi e la mente e a capire che la religione con certi crimini non ha nulla a che vedere, ma c’è anche chi ti fissa, ti guarda male o ti giudica complice di quanto accaduto. Qualche giorno fa, ad esempio, una signora senza motivo mi ha chiamato imbecille jihadista. Ci sono rimasta malissimo, questo è il frutto dell’islamofobia che circola in questi giorni. I musulmani hanno sempre condannato certi crimini e certi atti terroristici. La nostra religione è basata sulla pace e sulla convivenza”.
Sara Hayane è molto critica con alcuni politici, in particolar modo con Salvini: “Ormai sappiamo com’è. E’ un fomentatore di odio, cerca di trovare sempre il momento giusto per promuovere le sue campagne di diffamazione nei confronti dei musulmani o dello straniero. Il titolo di Libero? Inizialmente mi è venuta rabbia, è stato un titolo vergognoso. Sono loro i veri seminatori di terrore. L’Italia però non è un paese razzista e questo è giusto sottolinearlo”.
Sara, studentessa italiana di origini marocchine e musulmana, racconta che quando andava a scuola lei e i suoi genitori non hanno mai avuto problemi a fare le recite di Natale: “Le insegnanti chiamavano i miei per chiedere il permesso, ma i miei genitori non mi hanno mai tenuto lontana dal resto della classe e partecipare a canti e recite natalizie, fare l’albero o il presepe, non ha mai intaccato il mio essere musulmana. Ogni genitore musulmano che conosca bene la propria religione non ostacolerebbe i figli nel dargli questa opportunità. Il multiculturalismo è una risorsa”.
Prima dei saluti, la studentessa musulmana si congeda cantando “Tu scendi dalle Stesse”. Un bel messaggio di pace e integrazione. In pieno clima natalizio.