1 Dicembre 2015 torna la giornata Mondiale alla lotta all’Aids. Momento di riflessione su una patologia infettiva di cui si parla sempre meno. I dati invece parlano chiaro e spaventano: Nel 2014 in Italia 3.695 persone hanno scoperto di essere Hiv positive, un’incidenza pari a 6,1 nuovi casi di sieropositività ogni 100 mila residenti. E’ quanto emerge dalla fotografia scattata dal Centro Operativo Aids (COA) dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Si stima inoltre che nel nostro paese a esserne inconsapevoli siano dal 13 al 40% in più delle oltre 94.000 persone già accertate, per un totale di 100/150mila casi (Istituto Superiore di Sanità). Di dati e di nuove possibilità di screening ne ha parlato Massimo Oldrini, Presidente LILA-Lega Italiana per la Lotta contro l’AIDS, intervenuto a Radio Cusano Campus, la radio dell’Università Niccolò Cusano, durante il programma Genetica Oggi.
Dopo la forte comunicazione, riguardo l’infezione da Hiv, negli anni ’80 e ‘90 si parla sempre meno di AIDS. Stiamo abbassando la guardia Presidente?
Decisamente, nel nostro paese la guardia è stata abbassata ormai da un bel po’ di anni, dopo il 2000 e gli evidenti successi delle terapie con gli antiretrovirali che hanno bloccato la mortalità e quindi si è diffusa un’immagine distrorta e non reale di non pericolosità dell’HIV. Non è stato fatto più nulla per contrastare questa infezione. Sono mancate le campagne e i programmi di prevenzione. Tale infezione si sta propagando costantemente alla luce dei dati.
I fattori di diffusione della malattia sono cambiati negli anni?
La patologia si diffonde prevalentemente per via sessuale, sono diminuiti i contagi nell’ambito di chi consuma droghe per via iniettiva anche se sono ancora molte le perplessità su quest’ultimo dato visto che le persone che consumano sostanze non vengono testate. Rimane principalmente una infezione sessuale.
Fino al 6 dicembre, Lila Onlus lancia la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi con SMS solidale al 45504 con la quale intende promuovere la conoscenza e l’uso del test rapido salivare per una tempestiva diagnosi. In cosa consiste questo test?
Si analizza una piccola quantità di saliva per verificare la presenza di anticorpi sviluppati contro il virus. E’ un test molto utilizzato all’estero ma pochissimo in Italia. E’ uno strumento utilissimo che non prevede il prelievo di sangue ed è per questo molto ben accetto in tutta la popolazione. Ha inoltre un grado di affidabilità molto alto. Aiuta a portare il test più vicino alla gente.
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