Contenere le dimensioni per essere liberi di volare. È questo il concetto che sta alla base della nuova rivoluzione che stanno mettendo in campo le case costruttrici di droni che, riducendo drasticamente le misure di questi aeromobili a pilotaggio remoto, sono riusciti a convincere l’Enac della loro inoffensività. I mini droni, dal peso che non raggiunge nemmeno i 300 grammi, potranno volare ovunque e senza l’obbligo di detenere una patente di volo per coloro i quali li manovrano.

Il prossimo 2 Dicembre i mini droni saranno protagonisti del Roma Drone Conference, dove avranno modo di dimostrare come le ridotte misure non impediranno loro di portare a termine operazioni come riprese aeree, mappature del territorio e ricognizioni di sicurezza. Tra le varianti che presentano questi piccoli velivoli le più importanti riguardano le caratteristiche delle ali che montano: fisse o rotanti a seconda della destinazione d’uso.

Il primo mini drone riconosciuto dall’Enac è stato ribattezzato “X300B”, il primo velivolo da 300 grammi ad ala rotante, come il “VR Mapper 300”, mentre lo “Tsubasa” è ad ala fissa. I vari modelli sono tutti equipaggiati con Gps e videocamera: “VR Mapper 300” è progettato per rilievi fotogrammetrici e ispezioni mentre “Tsubasa” è lungo 40 centimetri ed ha un’apertura alare di 60 centimetri.