“La banda della culla” di Francesca Fornario è uno dei libri di cui si parla di più (e bene) in questo periodo. Non è una sorpresa considerato il grande talento dell’artista romana che spazia dal giornalismo alla comicità passando per la narrativa e la radio. Presenza fissa a “Un giorno da pecora” su Radio2 e firma del Fatto Quotidiano e del Manifesto, ai microfoni della trasmissione LINGUE A SONAGLI, su Radio Cusano Campus, ha parlato di come vede lei il Giubileo da romana e non solo.

Sull’opportunità del Giubileo a Roma: “Il Giubileo in arrivo non mi spaventa anche se abito vicino al Vaticano. Quello che purtroppo hanno dimostrato gli attentati di Parigi è che non hanno colpito una chiesa, non hanno colpito un simbolo religioso, ma hanno colpito la libertà. Persone che andavano a cena in un ristorante economico. Non credo perciò che il Giubileo sia un simbolo più religioso agli occhi di questi invasati criminali”.

Sui fatti di Parigi: “Sono stati la prova che Dio non esiste perché sennò non si spiega. O è cattivo o, come pensavo io a sette anni, è imbranato. Non penso che questa sia una guerra di religione. Penso invece che ci siano delle persone che, in nome di un loro Dio, uccidono perché sono fanatiche, violente e infelici.

Sui terroristi: “La condanna dei loro gesti è assoluta e non c’è neanche da parlarne. Dico solo che bisogna comprendere, però, le ragioni storiche di chi ha compiuto questi gesti. Penso che molti hanno paura ad esprimere questo pensiero che è anche banale in fin dei conti ma ricordiamoci quel che dice Woody Allen: la pornografia è l’erotismo degli altri”.

Su Ignazio Marino: “La vera buccia di banana su cui è scivolato sono le unioni civili, tanto che il Papa era visibilmente stizzito con lui. Anche la chiusura della discarica di Malagrotta non ha giocato a suo favore”.

Spiegazione a Salvini di cosa sia un libro: “Salvini, allora il libro è quell’oggetto che tu devi tirare fuori da sotto la gamba del tavolo anche se poi il tavolo balla. Lo prendi in mano, lo apri e lo sfogli e vedrai che sopra ci sono dei segnetti… quei segnetti sono delle lettere. Si può leggere. Salvini, si può leggere con le parole una dopo l’altra. No, non il Corano. Stai calmo. Non lo leggono più il Corano i terroristi. Per fomentarsi leggono Libero… fanno prima”.

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L’intervista integrale su
LINGUE A SONAGLI
in onda Radio Cusano Campus
questo sabato alle 14 o in podcast

Lingue A Sonagli,