Nella scuola attraversata e tormentata dalle polemiche relative all’attuazione della legge 107, meglio nota come Buona Scuola, c’è da segnalare una pericolosa inversione di tendenza. Da qualche anno ormai la figura dell’insegnante sembra segnata da un irreversibile perdita di autorità, in primis da parte degli studenti e, ancor più drammaticamente, nella considerazione dei genitori dei ragazzi.

Se una volta il giudizio negativo di un professore nei confronti di un alunno faceva presagire punizioni e provvedimenti da parte dei genitori, oggi la storia si è capovolta. Genitori e figli costituiscono un fronte unico e compatto, che contrasta immancabilmente le direttive del corpo docente.

Una situazione di questo genere si è verificata oggi alla scuola elementare Gozzano di Torino e per far tornare la calma è stato necessario l’intervento della polizia. Una ventina di genitori si sono presentati di buon mattino per protestare contro i metodi utilizzati da una supplente, a loro dire troppo autoritaria con i bambini. L’insegnante, causa principale del malcontento dei genitori, ha finito col prendersi anche un pugno fin quando l’intervento della direttrice dell’istituto ha riportato la calma.

La dirigente ha accettato di ascoltare le lamentele delle famiglie presenti ma non ha fatto passi indietro circa la sostituzione dell’insegnante: “Quella – dice – è una classe problematica e sono gli stessi genitori a incitare i loro figli a ribellarsi. Episodi del genere non fanno altro che alimentare le tensioni”. Al momento, comunque, non ci sono denunciati anche se l’insegnante è andata a farsi refertare in ospedale per il pugno ricevuto.