“Destra e sinistra? In politica esistono ancora e presto il Movimento Cinque Stelle dovrà decidere da quale parte stare”. Non ha dubbi Giuseppe Civati, che intervenendo questa mattina su Radio Cusano Campus ha risposto a Renzi: “Questa manovra è tutto meno che di sinistra”. 

Civati ha commentato le parole di Renzi a proposito della manovra di stabilità: “La legge di stabilità è di sinistra? E’ sbagliata e non è per niente di sinistra. L’idea di togliere la tassa sugli immobili è contraria a tutta la storia della sinistra italiana, questa vicenda del contante è discutibile sotto ogni profilo, soprattutto per il valore simbolico che ha e poi c’è pochissimo per chi sta male da vero, per i poveri e soprattutto ci sono un sacco di debiti spostati all’anno successivo. Questa manovra è tutto meno che di sinistra. Tra le altre cose è lo stesso Renzi a confermare questa sensazione, quando ammette che sono usciti degli esponenti dal PD, come me e Fassina, e stanno entrando altre figure, tipo Verdini, che sicuramente di sinistra non sono…”.
Secondo Civati ha ancora senso parlare di destra e sinistra: “Destra e sinistra esistono ancora, sono delle espressioni convenzionali ovviamente però ci sono ancora degli approcci diversi nelle cose o nel riconoscimento dei diritti. L’approccio che uno ha ad esempio sui matrimoni omosessuali fa capire chi è di destra e chi è di sinistra, chi vuole conservare una famiglia teorica e chi invece vuole affrontare davvero la realtà. La sinistra per risorgere ha bisogno di un progetto alternativo, almeno secondo me, anche se su questo non sempre gli altri sono d’accordo. Sel insiste per allearsi a Milano con il Partito Democratico ma io non sono convinto che una alternativa possa crearsi alleandosi proprio con quello a cui alternativa dovrebbe essere”.
Ancora Civati, stavolta sul caso Roma: “Quello che ha fatto Renzi è incredibile. C’è uno strato di commissari politici, istituzionali e prefettizi che non ha precedenti nella storia repubblicana romana. A Roma già litigano i due commissari, ci vorrà un terzo commissario a mettere pace tra i due commissari? I sindaci non si nominano ma vengono eletti e se un un sindaco deve cadere lo fa nelle sedi opportune, sicuramente non da un notaio. Non è corretto che Roma venga banalizzata e umiliata così”.
Civati su Marino: “Il problema di Roma si chiama mafia. E Marino rispetto alla mafia era dall’altra parte della barricata. Se siamo pronti ad appoggiare Marino? Può essere sicuramente un interlocutore. Se dovesse chiederci una mano, anche in una sua nuova corsa a sindaco di Roma, sicuramente la troverebbe tesa. Io sono stato uno dei pochi a difenderlo, salvo alcuni episodi, soprattutto nella sua lotta alla criminalità e nelle sue scelte sull’urbanistica e le società partecipate. Secondo me per lui sarebbe una follia candidarsi alle primarie del Partito Democratico, gli hanno già fatto capire che quel partito non è più casa sua, non so che altro debbano fargli…”
Civati sul Movimento Cinque Stelle: “Prima o poi dovranno scegliere se essere di destra o di sinistra. Magari la problematica emergerà con altre parole, ma questa cosa si paleserà, come è già accaduto sull’immigrazione e in alcune tematiche di politica economica”.