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Emma Bonino: “Occidente viola diritti che lui stesso aveva stabilito”

Emma Bonino, ex Ministro degli esteri, è intervenuta ai microfoni della trasmissione “Il mondo è piccolo”, condotta da Fabio Stefanelli su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).

Bonino, che di recente è stata premiata a New York con il Fred Cuny Award for the Prevention of Deadly Conflict dell’International Crisis Group, ha affrontato il tema dei rifugiati. “Si sta perdendo il senso del diritto –ha affermato Bonino-. Rifugiati o repressi da guerra sono tutelati da convenzioni internazionali che abbiamo tutti sottoscritto, sono le convenzioni degli anni ’50 post Seconda guerra mondiale. Di queste convenzioni oggi poco è rimasto. Fred Cuny è stato l’eroe di Sarajevo che poi sparì nella guerra cecena. Quei tempi sembrano lontani. Oggi chi viola queste convenzioni è spesso il Mondo occidentale che le aveva promosse. Per non parlare dei massacri in loco. Oggi l’attenzione è richiamata sulla Siria, ma i profughi e soprattutto i rifugiati vengono da zone come Afghanistan, Iraq, Eritrea, Somalia, Nigeria, Ciad, ecc… Noi questo fenomeno dell’ immigrazione l’abbiamo chiamato invasione, crisi e in tanti altri modi. Ma se andiamo a guardare le cifre è impressionante che il più ricco continente al mondo come l’Europa abbia difficoltà anche solo a pensare di integrare o comunque proteggere un milione di persone. Quello a cui stiamo assistendo è tristissimo e preoccupante perché è una violazione di diritti e di un mondo che si sta chiudendo a riccio, l’Europa in particolare. E’ una crisi di valori che attanaglia l’antico mondo occidentale e proprio per questo la trovo particolarmente inaccettabile. L’Europa ragiona sulle quote, ma non ha capito che si tratta di un fenomeno strutturale destinato a stare con noi per anni e la storia ci ha insegnato che quando si lascia il proprio Paese per la guerra, chi può cerca di rifarsi una vita da un’altra parte”.

Emma Bonino ha fondato l’Ong No Peace Without Justice, con l’obiettivo di favorire un sistema efficace di giustizia penale internazionale. “Ogni azione militare ha errori e vittime collaterali –ha spiegato Bonino-. Proprio per questo la Comunità internazionale aveva deciso che le operazioni militari contro un altro Paese devono essere regolate dal Consiglio di sicurezza Onu. Oggi però abbiamo interventi militari non garantiti dal Consiglio di Sicurezza, ma ordinati da Paesi come la Siria che chiede interventi militari alla Russia contro l’Isis. In questo caso il rischio di fare vittime tra i civili aumentano. A volte le vittime civili diventano il vero obiettivo delle guerre, come fu per la guerra dei Balcani, in cui Milosevic voleva sterminare la popolazione kosovara.  A livello internazionale c’è un’evidente assenza di azione collettiva, per il semplice motivo che gli interessi delle potenze internazionali e locali sono divergenti, per non dire contrastanti. Un esempio di questa situazione è la Siria”.

“E’ importante che l’Europa diventi federale –ha affermato Bonino-. Nel mondo globalizzato, se vogliamo avere una parola che conta da dire ai tavoli importanti dei negoziati, è chiaro che se si siede al tavolo un’Europa politica con una linea politica sola ha più peso ed è più ascoltata. Se si siedono al tavolo una serie di Paesi europei con politiche contrastanti il peso viene meno”.

Radio Cusano Campus

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