Il dipendente assenteista. La piaga più grande di un Paese che nelle sabbie mobili ci sguazza. Il dipendente assenteista. Il mafioso che non sa di essere tale. Il ladro inconsapevole. Il criminale che non spara ma che, pure senza proiettili, uccide il domani di una Nazione che contribuisce a soffocare giorno dopo giorno.  Il dipendente assenteista. Il cancro più pericoloso. La malattia più infame. Il dipendente assenteista. Guardo e riguardo le scene di quei dipendenti comunali che timbravano il cartellino sul posto di lavoro e poi facevano tutt’altro. Penso a quanta ce ne sia in Italia di gente così.

Il dipendente assenteista. Con contratti a tempo indeterminato, tredicesima, quattordicesima, ferie, malattie. La categoria dei dipendenti assenteisti è composta da burocrati psichici che non capiscono come il lavoro sia un diritto solamente quando è dal lavoratore considerato un dovere.

Il dipendente assenteista fa squadra con i suoi simili. Omertosi omuncoli che si coprono le spalle a vicenda. Che non capiscono quanto siano privilegiati nell’aver potuto avere l’occasione di lavorare senza lo spettro della chiusura, del licenziamento, dei tagli, del “padrone” che delocalizza, degli stipendi da pagare ai dipendenti e mille altre cose ancora.

Il dipendente assenteista. La testimonianza vivente che il problema di questo Paese non sia nei “grandi” ladri. Prendi Carminati: una vita nel crimine, ha rischiato di morire più volte e s’è preso una pallottola in un occhio. Prendi Vallanzasca: si è sempre schierato da una parte (ok, la parte sbagliata), e ha pagato e sta pagando i suoi debiti con la giustizia. Ma questi sono “cattivi” riconoscibili.

Il dipendente assenteista, il burocrate psichico, invece, non lo vedi. Il dipendente assenteista è lì, con l’aria stanca e la faccia da paraculo. Ti truffa ogni giorno appena apre gli occhi. Ruba tutto, anche l’aria che respira. E si lamenta degli altri, critica la casta, gli immigrati, “quei ladroni dei politici”.

Il dipendente assenteista è ciò che mai vorrei vedere un giorno, guardandomi allo specchio. E’ ciò che più disprezzo e temo al tempo stesso. La morte di un Paese soffocato dalla sua totale inefficienza. Inadeguatezza. Mediocrità. Falsa morale.