L’ambasciatore ed ex ministro degli Esteri Giulio Terzi (FDI) è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Il mondo e’ piccolo” condotta da Fabio Stefanelli su Radio Cusano Campus, emittente dell’Universita’ Niccolo’ Cusano (www.unicusano.it).
Presenza russa in Siria. “Ci sono state delle violazioni dello spazio aereo turco da parte della Russia. In base all’articolo 5 dell’Alleanza Atlantica, la violazione del territorio di un Paese corrisponde alla violazione del territorio di tutto. E’ molto pericoloso quello che stanno facendo gli aerei russi sul territorio turco. La Russia dice che lo spazio aereo è stato violato involontariamente, ma l’Alleanza Atlantica ha l’impressione che siano dei veri propri test della coesione fra gli alleati occidentali in un teatro militare così critico. La federazione russa vede che non c’è alcuna reazione seria da parte del mondo occidentale. L’unica priorità dell’operazione russa in Siria è quella di mantenere Assad alla guida del governo”.
Renzi e le nebbie sulla politica estera. “Il regolamento di Dublino lo si vuole riformare o no? La discussione sta tornando in un cassetto, non sta più andando avanti la discussione. Dal quadro fatto da Renzi sulla politica estera emergono nebbie, nel senso che c’è un’analisi ma senza linee guida chiare. Dice di essere contento perché la Germania propone oggi soluzioni che l’Italia proponeva due anni fa, ma quando le proponevamo noi venivano ignorate da Bruxelles”.
Mancanza di strategia UE. “Non c’è ancora un’indicazione chiara di dove stanno andando l’Ue e i 28 Paesi per quanto riguarda l’analisi dell’intervento russo, le conseguenze che può avere sulla stabilità dell’intera regione e sugli interessi occidentali. La Mogherini ha detto che l’Unione darà tutto il suo peso diplomatico alle Nazioni Unite per cercare una soluzione politica della crisi siriana, ma è decisamente insufficiente questa risposta. Serve una soluzione di carattere operativo. L’Occidente ha perso un sacco di tempo e di terreno nel non agire prontamente all’inizio della crisi siriana. Quello che è venuto fuori alla riunione dei Ministri degli esteri di lunedì, è la riluttanza dei 28 Paesi ad esprimere una politica chiara su questa vicenda”.
Su questo ultimo tema si è espresso anche il presidente della Commissione per le Politiche Ue della Camera Michele Bordo, del Pd, intervenuto a “Il mondo è piccolo” su Radio Cusano Campus. “Per affrontare la crisi siriana –ha affermato Bordo- è necessario avere una strategia condivisa. Pensare esclusivamente ai bombardamenti senza accompagnarli a un’azione diplomatica rischia di non essere una mossa vincente e, peraltro, aprirebbe scenari già visti. Non possiamo rischiare, infatti, di commettere gli stessi errori fatti in passato in Libia o in Iraq quando Usa e comunità internazionale scelsero di agire senza un vero e proprio piano. Alla cacciata dei regimi di quei Paesi non è seguita purtroppo alcuna stabilità e le conseguenze sono ancora sotto gli occhi di tutti. La Siria ha bisogno, al contrario, di una forte azione diplomatica per accompagnarla verso il superamento del regime di Assad. Diversamente condanneremmo il Paese al caos e alla destabilizzazione dell’intera area”.
“Spero poi – ha proseguito Bordo – che nelle prossime ore Usa e Russia possano trovare una forma di cooperazione più o meno condivisa per evitare rischi, sovrapposizioni e incidenti. Allo stesso tempo insisto perché su questa crisi l’Unione europea provi ad assumere una posizione condivisa. Gli interventi dei singoli Paesi si giustificavano tanto tempo fa quando, bene o male, avevano tutti la consapevolezza che di fronte ad una crisi drammatica e pericolosa sarebbero comunque intervenuti gli Usa. Nell’ultimo periodo, invece, il presidente Obama ha scelto un approccio molto più prudente anche per responsabilizzare l’Ue. L’Europa, allora, deve scegliere: una cosa è affrontare crisi di questo genere con unità, un’altra è gestirla con iniziative singole. Posizione, quest’ultima, estremamente negativa e deleteria per la tenuta stessa dell’Ue”.