Ignazio Marino sembra ad un passo dalle dimissioni. Le prossime ore saranno decisive per capire se Roma avrà un nuovo sindaco, un commissario o se invece nonostante tutto lo lascia pensare ormai ad un centimetro dall’addio Ignazio Marino decida di tenere duro e di provare ad andare avanti. 

Nel frattempo, mentre impazza il dibattito, abbiamo deciso di riproporvi una serie di gaffe che tanto hanno fatto discutere. Tutte realizzate proprio da lui, da Ignazio Marino, il sindaco di Roma che oggi pare ad un passo dall’addio.

Tra tutte le gaffe di Ignazio Marino al primo posto, senza dubbio, c’è sfuriata del Papa. Come dimenticarla? Francesco che alterato, sul suo aereo, dichiara: “Io non ho invitato il sindaco di Roma Ignazio Marino! Chiaro? Io non l’ho invitato”. Peggiorando, forse, ancor più la sua posizione, qualche giorno dopo, il primo cittadino della Capitale, ospite di una trasmissione televisiva, disse: “Se fossi stato nel Santo Padre a quella domanda non avrei risposto”. Apriti cielo, la polemica è salita nuovamente alle stelle. Ignazio Marino vuole dire al Papa come avrebbe dovuto rispondere, hanno accusato in molti.

La seconda, clamorosa, gaffe del Sindaco di Roma, Ignazio Marino, è legata ai famigerati scontrini sospetti. Ogni primo cittadino ha diritto ad effettuare alcune spese di rappresentanza. Ma se tu vai a cena con tua moglie o con la comunità di Sant’Egidio qualcosa cambia. E a molti, Ignazio Marino, ha dato l’idea di essere “colpevole” quando ha dichiarato di essere pronto a restituire a Roma i soldi spesi. Excusatio non petita, accusatio manifesta.

Al terzo posto, tra le gaffe di Ignazio Marino, c’è quella targata 1° ottobre 2015. Il sindaco di Roma Ignazio Marino prende la parola all’assemblea dell’Acer, i costruttori romani. Nell’attenzione generale, il sindaco di Roma Ignazio Marino decide di regalarsi e regalare una battuta: “Ringrazio la mia badante, il prefetto Gabrielli”. In aula cala il gelo. Nessuno accenna al seppur minimo sorriso. Dallo staff di Ignazio Marino si affrettano a precisare che non era una battuta.